Nelle lettere di due delegati Rsu la delusione per l’assemblea Fiom a Cervia…e non solo.
Dall’assemblea dei delegati FIOM a Cervia ci si aspettava un
messaggio di rottura con le compatibilità di un capitalismo in crisi,
con la dirigenza CGIL Camusso in primis sdraiata a zerbino di fronte a
Bonanni, Angeletti e Marceglia .
C’è il quadro politico con una classe politica senza spessore e
credibilità che sta imponendo la terza durissima manovra economica nel
giro di un anno mentre se ne annuncia un'altra ancora più pesante, c’è
quindi oltre lo spazio la necessità di dare continuità e forza
all’opposizione sociale . L’Italia è il secondo paese manifatturiero
dell’UE ma è il paese dove la scomposizione della classe lavoratrice è
fortissima, le tante piccole aziende e le differenti tipologie di
contratti sono alcune tra le ragioni che oggi rendono più complessa la
mobilitazione politica a difesa degli interessi dei lavoratori . Ma le
decisioni prese in sede europea e calate sulle nostre teste, dopo gli
scioperi di maniera della CGIL, hanno visto la mobilitazione portata
avanti principalmente dai movimenti sociali , dai sindacati di base come
l’USB, una mobilitazione molto determinata ma che non è ancora riuscita
ad assumere le necessarie caratteristiche di una mobilitazione di
massa.
Nei comunicati di questo fronte di opposizione che si è ritrovato il
10 settembre a Roma si è sottolineato che questo è l’inizio di un
percorso che deve dare testa e gambe al conflitto sociale e le prossime
tappe saranno l’assemblea del 1 Ottobre contro la crisi e la
manifestazione nazionale a Roma del 15 Ottobre .
Un percorso da fare in piena autonomia da quanti come SEL vogliono
riportare il conflitto sociale nell’alveo interclassista del nuovo ulivo
che già scalda le liste in prospettiva della prossima tornata
elettorale.
Come nel passato anche questi giorni il centro sinistra ha
smagnetizzato il conflitto, lo ha farcito con l’anti-berlusconismo e si è
ben guardato dal rigettare gli aspetti fondamentali delle ricetta
liberista contenuta nella manovra economica.
Napolitano ha dato un sostegno determinante divenendo il campione e
la sintesi di questo “inciucio” che tra le altre cose ha ratificato e al
tempo stesso nascosto la natura profondamente reazionaria dell’Unione
Europea.
Tornando all’assemblea di Cervia , da tempo la FIOM ha assunto un
ruolo politico oltre che sindacale, guadagnandosi un credito, dettato
più dall’assenza di riferimenti che dagli effettivi meriti. Il sindacato
guidato da Landini in questa situazione poteva scegliere se riaprire la
strada del conflitto o se piegare verso la normalizzazione politicista e
il compromesso con la CGIL e quindi con l’asse politico PD-SEL .
Purtroppo accogliendo la Camusso ha scelto la seconda strada ma la
cosa più pericolosa e che non rinuncerà a portare le istanze poltiche
del nuovo ulivo all’interno dei movimenti sociali, già a partire del 15
Ottobre.
Guardando all’assemblea e ai documenti che ne sono usciti c’è la
gravità dell’avere banalizzato la ratifica dell’accordo del 28 giugno,
un accordo che da sostanza politica all’articolo 8 e riallinea CGIL,CISL
e UIL .Nel merito sia l’accordo che l’articolo 8 mettono in mora la
libertà sindacale a partire dalla rappresenta e dalla ratifica degli
accordi.
Un accordo che attacca i diritti dei lavoratori e con tutta una serie
di clausole prova mettere in discussione il sindacalismo di base non
concertativo .
Nella mozione sostenuta da Landini si arriva al ridicolo che per
difendere il diritto al referendum per la ratifica dei contratti si
dovrà fare un referendum tra i lavoratori, e questo sì che diventa
politicismo .
Andando avanti con la disamina dei documenti la piattaforma che sarà
proposta ai metalmeccanici FIOM inserisce la clausola che prevede il
congelamento delle azioni di lotta e l’avvio di una commissione
paritetica (1 FIM + 1 FIOM+ 1UILM, a cui si aggiungono le parti
padronali ed un membro super partes ) nei casi di “conflitto tra le
parti.
Insomma nel quadro di una crisi economica il cui carattere sistemico
mette in smacco il capitalismo e con esso le sue opzioni di carattere
riformista, l’assemblea elude il nodo del come si affronta la crisi e
ripropone uno schema politico politicista che rilancia a pieno la
dirigenza della Camusso e si prepara a sostenere un progetto fatto
apposta per infilarsi nel budello delle compatibilità .
Ovviamente per fare questo bisogna chiamare alla lotta ed uno sciopericchio sulla cui efficacia è più che legittimo dubitare.
Con queste premesse non si può pensare di venire a prendere per il
naso i lavoratori nè quanti intendono fare del prossimo periodo un
percorso di lotta indipendente e certi segnali moderati che arrivano
sulla e verso la manifestazione del 15 ottobre non sono affatto
positivi.
La guerra sociale scatenata dall’alto non può vedere una risposta di
carattere interclassista come un governo della nazione che in maniera
più “pulita” scarica sempre verso i lavoratori il peso del sistema
capitalistico che si dibatte in una crisi sistemica .
Marco Benevento (Rsu Alenia-Thales, Roma)
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La Fiom apre alla Cgil: non sono d’accordo
Alla assemblea nazionale dei/lle delegati/e Fiom per la presentazione della piattaforma, la Fiom apre alla Cgil. (...)
Il dissenso si concentra su 2 punti: la disponibilità a clausole di raffreddamento in cambio di partecipazione e l'introduzione di un fondo per sicurezza e welfare. Su questi 2 punti sono stati presentati 2 emendamenti che hanno ottenuto tra il 15 e il 20% dei voti. La piattaforma è poi stata approvata con 506 voti a favore, 1 contrario e 7 astenuti.
Il dissenso si concentra su 2 punti: la disponibilità a clausole di raffreddamento in cambio di partecipazione e l'introduzione di un fondo per sicurezza e welfare. Su questi 2 punti sono stati presentati 2 emendamenti che hanno ottenuto tra il 15 e il 20% dei voti. La piattaforma è poi stata approvata con 506 voti a favore, 1 contrario e 7 astenuti.
P.S:
Condivido pienamente le motivazioni del dissenso aggiungendo anche la non netta presa di posizione contro l'accordo del 28 giugno nell'ordine del giorno di Landini e cioè non riconoscerlo valido in nessun caso, ben specificata invece dall'ordine del giorno con primo firmatario Petrella che non è stata approvata nell'assemblea nazionale dei delegati a Cervia,dispiace notare che per accontentare la destra cgil della Camusso e della fiom rappresentata da Durante, invece di obbligarla a seguire la linea fino quì portata avanti ben rappresentata dalle motivazione dello sciopero del 28 gennaio dove vi erano anche sindacati di base, si cerca di ingabbiare la voglia di cambiamento serio che stà nascendo all'interno della cgil rappresentato in prima linea dalla grande maggioranza della fiom , per rincorrere ancora a mio parere un'unità sindacale dei confederali che parte dall'alto con una linea non condivisa alla base.
Sperando, nell'unità e nella discussione, in un ripensamento per una presa di posizione netta e seria contro tutti quegli accordi che opprimono i metodi di lotta dei lavoratori come lo sciopero,e che hanno come fine la perdita dei diritti come l'accordo del 28 giugno e di conseguenza l'art.8.
Condivido pienamente le motivazioni del dissenso aggiungendo anche la non netta presa di posizione contro l'accordo del 28 giugno nell'ordine del giorno di Landini e cioè non riconoscerlo valido in nessun caso, ben specificata invece dall'ordine del giorno con primo firmatario Petrella che non è stata approvata nell'assemblea nazionale dei delegati a Cervia,dispiace notare che per accontentare la destra cgil della Camusso e della fiom rappresentata da Durante, invece di obbligarla a seguire la linea fino quì portata avanti ben rappresentata dalle motivazione dello sciopero del 28 gennaio dove vi erano anche sindacati di base, si cerca di ingabbiare la voglia di cambiamento serio che stà nascendo all'interno della cgil rappresentato in prima linea dalla grande maggioranza della fiom , per rincorrere ancora a mio parere un'unità sindacale dei confederali che parte dall'alto con una linea non condivisa alla base.
Sperando, nell'unità e nella discussione, in un ripensamento per una presa di posizione netta e seria contro tutti quegli accordi che opprimono i metodi di lotta dei lavoratori come lo sciopero,e che hanno come fine la perdita dei diritti come l'accordo del 28 giugno e di conseguenza l'art.8.
in fede
Emanuele Visciglia, delegato rsu-rls fiom della FOMAS di Cernusco Lombardone (Lecco)
Emanuele Visciglia, delegato rsu-rls fiom della FOMAS di Cernusco Lombardone (Lecco)
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