Fim
Cisl Cremona verso lo sciopero territoriale (anche unitario) contro
la manovra del Governo. Lo ‘strappo’, per qualche aspetto clamoroso,
rispetto alla linea più cauta e attendista della Confederazione,
arriva al termine del consiglio generale tenuto ieri pomeriggio presso
la sede di viale Trento e Trieste. Netti e duri i toni del comunicato
conclusivo, approvato all’unanimità dopo quasi quattro ore di
discussione e il disco verde alla relazione della segreteria generale.
«Siamo di fronte all’assenza di iniziative forti da parte della
Confederazione», attaccano senza mezzi termini i metalmeccanici
guidati da Omar Cattaneo. «Non si può lasciare ad altri (evidente
allusione alla Cgil), la possibilità di farsi carico del malcontento
diffuso. A livello nazionale la Fim è chiamata ad un’azione di
contrasto seria!». Quanto alla Fim Cisl di Cremona, «si adopererà per
attivare a livello territoriale forme di mobilitazione e di protesta
unitarie, e dà immediatamente mandato alle Rsu Fim di realizzare
mobilitazioni nei prossimi giorni all’interno delle aziende. Il
consiglio generale della Fim Cisl di Cremona chiede alla Cisl
iniziative forti di piazza per cambiare la manovra».
La parola fino ad ora proibita,
‘sciopero’, compare nella parte introduttiva del documento,
altrettanto critica verso la strategia sin qui adottata dai vertici
nazionali, regionali e provinciali. «Un sindacato riformista deve
svolgere un ruolo incisivo e di prospettiva, ricordandosi quali sono i
soggetti da tutelare; ma, soprattutto, non rinunciando ad azioni
forti ed importanti, ivi compreso lo sciopero, per salvaguardare i
diritti».
Posizione che appare lontana anni
luce da quella espressa solo martedì dal regionale, e avvallata dal
segretario provinciale Giuseppe Demaria. «In una situazione di grande
difficoltà economica e sociale, poca cosa diventano le polemiche
sindacali che in questi giorni qualcuno vuole agitare», era uno dei
passaggi centrali. «La Cisl ha proposto di sostenere con iniziative di
sabato o di sera le rivendicazioni sindacali, convinta che serva il
dialogo e non l’abuso degli strumenti sindacali. Chi propone da solo lo
sciopero contro la manovra e la crisi, non crea risposte per
migliorare le condizioni di lavoratori e pensionati». Nei giorni
successivi, pur esprimendo giudizi sempre più duri sulle ipotizzate
modifiche alla manovra, la Cisl aveva sempre fatto riferimento a
generiche ‘mobilitazioni’: come il sit in di giovedì scorso (insieme
alla Uil) davanti al Senato, o quello programmato dal regionale per
lunedì alla villa Reale di Monza. Questo perchè parlare di sciopero
poteva essere letto, di fatto, come una retromarcia ed una
legittimazione della strategia Cgil.
Ma la Fim Cisl di Cremona ha spezzato
questo precario equilibrio; con una scelta di campo che fa prevedere
altre, dure polemiche.
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