Tasse regionali su per 5 milioni di italiani
Negli ultimi due anni aumenti medi del 7,5%, con il record nel Lazio: il rincaro è arrivato al 48%
di Enrico Marro, Il Corriere della Sera
Finora, secondo gli aumenti dell’addizionale Irpef 2015 deliberati dalle Regioni, sono almeno 5,1 milioni i contribuenti che subiranno un aumento del prelievo, che si aggiunge agli incrementi dello scorso anno, che colpirono 7,2 milioni di cittadini. Per ora, spiega l’osservatorio della Uil sulle politiche territoriali, sono 6 le Regioni che hanno rimodulato l’addizionale. Piemonte, Liguria, Lazio e Abruzzo l’hanno aumentata per alcuni scaglioni di reddito; l’Emilia Romagna ha rivisto il prelievo con piccoli risparmi per i rediti fino a 40 mila euro e incrementi per quelli superiori; la Lombardia ha leggermente penalizzato i redditi sopra 75 mila euro ritoccando l’aliquota dall’1,73% all’1,74%.
La scadenza di maggio
Le Regioni, spiega Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil che
ha coordinato la ricerca, «hanno tempo fino all’assestamento di bilancio
di luglio per variare le aliquote. Inoltre, a maggio le Regioni
sottoposte ai piani di rientro, cioè Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise,
Campania, Umbria, Calabria e Sicilia, dovranno verificare con il
ministero dell’Economia la congruità dei piano stesso. E quindi non sono
da escludere altre sorprese». Anche perché la legge prevede che nelle
Regioni dove non vengano rispettati i parametri, l’aliquota possa salire
di un ulteriore 0,30 rispetto al tetto massimo del 3,33%.
I rincari
Ma
già ora, aggiunge Loy, il prelievo medio dovuto all’addizionale
regionale passa dai 377 euro del 2014 ai 389 del 2015, con un aumento
del 3,2% (addirittura del 7,5% rispetto ai 362 euro medi del 2013). A
pagare di più saranno i contribuenti del Lazio (687 euro in media, 223
in più del 2013, a meno che la Regione non decida dei correttivi come si
è riservata di fare), del Piemonte (509 euro, 120 in più in due anni) e
della Campania (442 euro). Sono tutte Regioni alle prese con
l’extradeficit sanitario, con Lazio e Piemonte che già applicano
l’aliquota massima del 3,33%. In fondo alla classifica, la Provincia di
Bolzano, dove al massimo si paga l’1,23%, l’unica che ha addirittura
alleggerito il prelievo, passato da una media di 209 euro nel 2013 ai
180 del 2015.
Le addizionali comunali
Lo
stesso osservatorio Uil monitora anche le addizionali comunali Irpef. I
Comuni hanno tempo fino alla fine di maggio (o più in là, se ci sarà
una proroga) per approvare il bilancio e quindi rideterminare
eventualmente l’addizionale. Da una prima rilevazione, su 168 municipi
che hanno già deliberato l’Irpef di loro competenza, 33 di essi (il 20%)
hanno aumentato l’aliquota, tra cui tre città capoluogo: Bologna, Forlì
e Livorno.
In particolare, Bologna passa dallo 0,7% allo 0,8%, che è l’aliquota massima consentita; Livorno anche sale allo 0,8% mentre a Forlì si passa dallo 0,49% per i redditi fino a 15 mila euro allo 0,6% e allo 0,8% per quelli superiori. Roma fa caso a se con un’aliquota già allo 0,9%: 0,5% sul bilancio ordinario e l’altro 0,4% su quello del commissario straordinario per ripianare i debiti pregressi.
In particolare, Bologna passa dallo 0,7% allo 0,8%, che è l’aliquota massima consentita; Livorno anche sale allo 0,8% mentre a Forlì si passa dallo 0,49% per i redditi fino a 15 mila euro allo 0,6% e allo 0,8% per quelli superiori. Roma fa caso a se con un’aliquota già allo 0,9%: 0,5% sul bilancio ordinario e l’altro 0,4% su quello del commissario straordinario per ripianare i debiti pregressi.
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