martedì 30 aprile 2013

Usb contro il "patto sulla rappresentanza" tra Cgil, Cisl e Uil

Un capolavoro per eliminare il diritto di sciopero e creare il "sindacato di regime", quelo che dà tutto ai padroni e niente più a chi lavora. Il volantino diffuso stamattina dall'Usb davanti ai "direttivi" unitari dei sindacati complici.
A CHE SERVE VOTARE SE È VIETATO LOTTARE?
BASTA PATTI COI PADRONI!
AI LAVORATORI IL DIRITTO DI DECIDERE!

Angeletti, Bonanni, Camusso e Landini decidono per tutti e decidono di impedire il pluralismo sindacale ma soprattutto che siano i lavoratori con le loro lotte a decidere del proprio futuro.

L’accordo con Confindustria sulla rappresentanza nel settore privato, ma che potrebbe essere esteso pattiziamente anche al pubblico, che oggi verrà sancito nella riunione dei direttivi congiunti è parte del più ampio Patto proposto da Squinzi e raccolto con giubilo da cgil, cisl uil fiom e ugl e che ricalca, in salsa sindacale, l’inciucio che ha portato al “governissimo” di salvezza nazionale di Letta ed Alfano.

L’accordo parte dalla necessità dei padroni e dei sindacati di rendere immediatamente esigibili gli accordi raggiunti, escludendo la possibilità che lavoratori possano mai mettere in discussione quanto concordato a maggioranza tra le parti e se lo fanno attraverso le loro rappresentanze elette queste saranno sanzionate ed espulse dalle RSU.

Se ciò non fosse sufficiente si vuole che chiunque abbia intenzione di partecipare alle RSU debba preventivamente sottoscrivere il patto con Confindustria e quindi accettare preventivamente il divieto di sciopero in caso di dissenso dall’accordo raggiunto a maggioranza.
Come mettere la testa dentro un cappio sapendo bene che qualcuno, prima o poi, tirerà la corda!

Non è la crescita del Paese, come sbandierato, ciò che li induce a ricercare un patto extraparlamentare, ma la paura che siano le lavoratrici e i lavoratori a prendere parola, che decidano loro sugli accordi sindacali e non gli apparati sindacali, che ripartano dai loro diritti prima che dagli interessi d’impresa.
CI VUOLE UNA LEGGE, NON UN ACCORDO IMPOSTO A TUTTI, CHE GARANTISCA:
  • Il diritto dei lavoratori a decidere sugli accordi
  • La libertà di scioperare e lottare senza vincoli
  • Elezioni libere, aziendali e nazionali, senza alcuna forca caudina a cui sottostare per le organizzazioni e i comitati di lavoratori che volessero partecipare
  • L’obbligo di sottoporre ai lavoratori gli accordi prima della sottoscrizione
  • La libertà di organizzazione e di rappresentanza per tutti senza vincoli.
CI VUOLE DEMOCRAZIA NEI LUOGHI DI LAVORO

CI VUOLE IL CONFLITTO PER RIPRENDERE PAROLA

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