A La Spezia tra poco la base del PD occuperà la sede del partito
contro l'inciucio, in rete si vedono foto con i militanti del PD che
bruciano le tessere. Davanti Montecitorio i cartelli dei Giovani
Democratici che chiedono al PD di non fare l'accordo con Berlusconi si
mescolano a quelli con la scritta “PD – Traditori”. In rete un'onda
indignata denuncia l'inciucio e invoca Rodotà. C'è nel Paese una voglia
di cambiamento che non trova sbocco e che la crisi alimenta. Per ora
tutto questo è ancora ordinato, ma molto presto si tradurrà in rabbia
crescente. Questa modalità di contestazione, rispetto alla forma di
elezioni del Presidente della Repubblica, ha al suo interno anche il
germe del presidenzialismo, l'elezione diretta della figura che ha il
compito di salvare la nazione dalla crisi, e conferma quanto anche a
sinistra sia profondamente mutata l'antropologia ed il senso comune. E'
innegabile che la figura del Presidente della Repubblica si sia spostata
in questi ultimi mesi da figura di garanzia della Costituzione a quella
di chi fa politica attiva e sceglie per il paese, avere Rodotà anzichè
Amato vuol dire avviare o meno un possibile cambiamento. Del resto il PD
è il maggior responsabile ed artefice di tutto questo, ha prima
favorito il maggioritario, le primarie, il Governo Monti nominato da
Napolitano ed ora si trova esso stesso schiantato dalla stessa forma
della politica che ha contribuito a creare. Certo, contro l'inciucio
infame tra PD e PDL questa mobilitazione è utile e necessaria, ma le
cose vanno lette per quello che sono, nel paese oramai il ruolo del
Presidente della Repubblica è diventato un ruolo politico di prima
grandezza e la sua scelta non può essere frutto di accordi sottobanco
tra una casta politica che ha imboccato il viale del tramonto. Il popolo
del PD -e non solo quello- ha capito benissimo questo aspetto e quindi
scalpita, minaccia e si strappa le vesti. Tutti sanno infatti che
l'inciucio del PD con Berlusconi vuol dire avere una figura di garanzia
per l'Europa delle banche, per i mercati e per l'austerity. Vuol dire
tenersi l'ingiustizia sociale sulle spalle mentre non si arriva a fine
mese. In qualche modo Napolitano ha vinto, duole ammetterlo ma è così,
ha creato dentro la cornice costituzionale la figura del principato che
ben si adatta all'architettura autoritaria che impone l'Europa ai paesi
periferici. Bersani e le alte cariche del PD non hanno capito la portata
degli eventi che essi stessi hanno contribuito a determinare, ed ora si
trovano travolti da quella “partecipazione democratica” dal basso che
vuole sì il cambiamento, ma che al tempo stesso ha metabolizzato
l'evoluzione del sistema parlamentare verso una nuova forma di
presidenzialismo . Del resto chi l'avrebbe mai detto che il casino nel
PD scoppiasse per il Presidente della Repubblica invece che per il
Presidente del Consiglio? A leggere bene il processo degli eventi in
atto, è proprio questo passaggio che segna la fine del centro sinistra
in Italia.
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