Ho ascoltato il discorso della corona di Giorgio Napolitano, Re
d’Italia, Imperatore d’Etiopia, Negus di Abissinia, mentre parla ad un mangiamento
stipato di inutilità stagionate e fresche di stagione. Masochisti.
Battono le mani, anche quando il «grandad» li sfotte e li rimprovera. E’ proprio vero che «Dio fa impazzire coloro che vuole perdere» (Quos perdere vult, Deus dementat). Una scena deprimente, da avanspettacolo, se non fosse tragico fino a disperarsi.
L’imperatore italiano ha detto un paio di cose sensate, il resto è
stato un epitaffio su una lastra di marmo sulla tomba dopo la sepoltura.
L’unico beota era Berlusconi, larva screpolata, che crede di avere
vinto. Accanto a lui di riflesso (Pavlov) rideva il suo cagnolino
d’ordinanza, Al Fano. Somigliano a quelli che si evirano per punire la
moglie che li tradisce. Bersani sembrava uscito da una fumeria dopo
avere fatto una flebo mix di ecstasy ed eroina. Tutti felici e contenti
perché l’imperatore d’Etiopia gli diceva che erano falliti che non
avevano saputo fare una riforma e non sapevano nemmeno stare seduti in mangiamento
ad alzare le mani e votare. Nemmeno la legge elettorale, quella che
tutti volevano abolire e che nessuno voleva eliminare perché permette a
tutti di impedire agli altri di governare. Ha dato dell’incapace ai
nominati e questi giù a spellarsi le mani. La scena era talmente
ridicola che lo stesso negus ha dovuto interrompersi e dire «i vostri
applausi non siano autoassolutori».
Ha detto al Pd che non è stato capace nemmeno di gestire la vittoria
che poteva portarlo al governo; il successo fallito gli ha dato alla
testa e i piddini si sono comportati tutti da ubriachi, o peggio da
pazzi. Conseguenza regale: larghe intese, falde ampie, tutti dentro,
tutti sul carro nel proseguire la sana politica di Monti che non è
ancora scaduto. Come volevasi dimostrare. Inciucium perfectum!
Il re ha detto anche che 5Stelle ha fatto cilecca perché si è
limitato a contestare tutto e tutti senza fare una sola proposta. Il
programma è sempre stato un fantasma dietro le quinte, perché si sono
persi dietro se stessi, annegati nella forma astratta di loro stessi.
Avrebbero potuto fare il governo ed eleggere il presidente della
Repubblica. Invece di prendere l’iniziativa, aspettavano di essere
chiamati e non si rendevano conto che ogni ora che passava giocava
contro di loro, come dimostrano le elezioni in Friuli dove 5Stelle
crolla dal 27 al 13%. Peccato, poteva essere la svolta, ma spesso nella
vita, vale il proverbio: «chi troppo vuole nulla stringe». Risultato:
coloro che dovevano circondare il mangiamento e farlo
arrendere, sono isolati, all’angolo e saranno marginalizzati perché
potranno solo fare scarsa opposizione perché le regole del Movimento
sono autocastranti: M5S uccide i suoi stessi figli.
Non è stato onesto però, l’imperatore, nel dire che 5Stelle
contrappone la piazza alle Istituzioni perché bisogna fare un monumento
al Movimento che sta contenendo la rabbia e la rivoluzione entro i
confini della democrazia. I candidati che sono emersi per la presidenza
della repubblica erano quanto di meglio (chi più chi meno) il Paese
potesse esprimere. Dipingerli come forsennati è ingeneroso e pericoloso.
I nemici delle istituzioni sono coloro che hanno applaudito e lo stesso
Napolitano che, facendo finta di essere rigoroso custode della
Costituzione, di fatto ha dettato la «sua legge», il suo governo, il suo
programma e i suoi tempi. Questa non è più democrazia, pur se le forme
sono salve.
Ho messo a questo lamento il titolo «Epitaffio di Pirro». Epitaffio perché oggi la democrazia è orfana; Pirro
perché l’emiciclo dei falliti, puttanieri, ladri, grassatori, giovani
rampanti, opportunisti e plaudenti, crede di essersi salvato, ma ha solo
rimandato la disfatta che sarà ancora più tombale e deflagrante. Ho
visto l’orchestra del Titanic: suona e affonda; suona mentre affonda. Beati loro!
Purtroppo – merito esclusivo del Pd! – oggi gongola Berlusconi che
rientra in gioco alla grande, imporrà i suoi ministri e il suo programma
con la benedizione imperiale e si preparerà alle prossime elezioni per
farsi eleggere Presidente della Repubblica, se il Padre Eterno non ha
pietà di mezza Italia prima di questa sciagurata sciagura. Al Pd
disonore e vergogna perché non ha tenuto in conto il bene comune e
l’interesse dell’Italia, ma solo le piccole rendite delle bandi di
banditi al suo interno. A Renzi, nulla vestito da fiorentino, pallone
gonfiato ad elio scadente, i resti di quel che resta del PD.
Oggi martedì 23 aprile, vigilia della Liberazione, i morti della
Resistenza, muoiono ancora, uccisi dagli amici, dai debosciati e dai
traditori dei morti, dei vivi e dei moribondi. Ora comincia il tragico:
il governo delle cariatidi Amato, Letta, Alfano, Quagliarello.
Berlusconi salvato fu! Amen!
Urge sinistra-sinistra, nuova, figlia della RESISTENZA. ORA!
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