“Buongiorno, guardi qua che astuzia! Ho inventato la clava. Ora la
pagheranno, quelli della grotta vicina!”. Sì, bello, bravo. Certo con
quell’aggeggio bisogna avvicinarsi molto al nemico… Mah, sappia che
quelli della grotta vicina hanno perfezionato la lancia. Sa, si tira da
lontano, è più comoda…“Buongiorno, guardi
qui che rapidità nell’aggiornamento della tecnologia! Ho inventato
anch’io la lancia. Ora combattiamo ad armi pari, con quei bastardi
della grotta vicina!”. Sì, notevole. Ma mi duole comunicarle che quelli
sono già alle frecce. Sa, si tirano da molto più lontano…
Ok, potrei andare avanti per pagine e pagine, interi volumi,
arrivare all’acciaio, alla polvere da sparo, ai sistemi di puntamento
elettronici eccetera eccetera. Invece mi fermo ai “nostri” poveri F-35,
quei mirabolanti bombardieri che abbiamo comprato per non farci
trovare impreparati nel caso ci fosse da bombardare qualcuno. Ne
compriamo 91, e questo si sa. Li paghiamo 15 miliardi, e anche questo è
noto. Meno noto è che la Norvegia che doveva comprarli non li compra
più, l’Australia ha fatto marameo, l’Olanda ha detto “no grazie” e il
Canada ha preso tempo e con un giro di parole ha chiesto di sapere
quanto costano davvero (il prezzo oscilla continuamente verso l’alto,
non avete idea dell’inflazione, anche se i bombardieri non stanno nel
paniere Istat). Negli ambienti della nostra deficience, che
fortunatamente non frequento ma che altrettanto fortunatamente
chiacchiera coi giornali, si dice che i caccia di nuova generazione
russi e cinesi sono un po’ meglio.
“Buongiorno, guardi qua. Ho inventato l’F35, è micidiale, sa?”. Bello, sì, ma guardi che nelle grotte vicine stanno già messi un po’ meglio.
“Buongiorno, guardi qua. Ho inventato l’F35, è micidiale, sa?”. Bello, sì, ma guardi che nelle grotte vicine stanno già messi un po’ meglio.
Non bastassero le faccende commerciali, ecco le rogne tecniche. Il
Pentagono (mica mia zia pacifista) dice che con quei così è meglio
stare almeno a 40 chilometri da un temporale, perché un fulmine
potrebbe far esplodere il serbatoio. Una faccenda che presenta diverse
soluzioni strategiche. Si bombarda solo col sole. Oppure si assumono
metereologi alla difesa. Oppure si organizzano speciali guerre estive
(preventive se si intuisce che bisognerà bombardare d’inverno,
ritardate se bisognava bombardare l’inverno prima). Oppure – attenzione
alla mossa geniale – si bypassa il problema caricando gli aerei su
un’apposita nave (detta “portaerei”) e poi li si fa partire da lì,
riducendo il raggio d’azione e così sperando di evitare temporali.
Astuti come faine, insomma. E proprio in nome di questa astuzia noi una
portaerei (la Cavour) l’abbiamo costruita. Bella, bellissima. Ora
bisogna caricarci sopra gli F35B, che sono degli F35 a decollo
corto-corto. I quali però forse non verranno nemmeno costruiti, perché
già gli F35 normali sono una specie di barzelletta su cui ride mezzo
mondo.
Riassumendo: compriamo aerei in fase di sperimentazione
problematica, probabilmente peggiori di quelli delle altre superpotenze
militari, che non possiamo caricare sulle portaerei e che forse non
potremo mai, li paghiamo una fortuna senza nemmeno sapere qual è il
prezzo finale e andiamo pure a dirlo in giro. Mentre è chiaro che la
faccenda potrebbe chiudersi qui con un franco e costruttivo dibattito.
“Buongiorno. Senta, per quella faccenda dei bombardieri, lasciamo
perdere. Non è roba per noi. Noi sappiamo fare bene la parmigiana di
melanzane e la pasta e fagioli. Coi bombardieri non siamo adatti. Ci
scusi se le abbiamo fatto perdere tempo, eh! Ora ci concentriamo cu
come spendere un po’ meglio 15 miliardi”.
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua