UN PROGRAMMA PER GOVERNARE L’ITALIA
Vogliamo realizzare una rivoluzione civile per attuare i principi di uguaglianza, libertà e democrazia della Costituzione repubblicana.
Vogliamo realizzare un “nuovo corso” delle politiche economiche e sociali, a partire dal mezzogiorno, alternativo tanto all’iniquità e alla corruzione del ventennio berlusconiano, quanto alla distruzione dei diritti sociali, del lavoro e dell’ambiente che ha caratterizzato il governo Monti.
VOGLIAMO UNA RIVOLUZIONE CIVILE:
• per l’Europa dei diritti, contro
l’Europa delle oligarchie economiche e finanziarie. Vogliamo un’Europa
autonoma dai poteri finanziari e una riforma democratica delle sue
istituzioni. Siamo contrari al Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi
l’anno per i prossimi venti anni la spesa, pesando sui lavoratori e
sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la
conseguenza di accentuare la crisi economica. Il debito pubblico
italiano deve essere affrontato con scelte economiche eque e radicali,
finalizzate allo sviluppo, partendo dall’abbattimento dell’alto tasso
degli interessi pagati. Accanto al Pil deve nascere un indicatore che
misuri il benessere sociale e ambientale;
• per la legalità e una nuova politica
antimafia che abbia come obiettivo ultimo non solo il contenimento ma
l’eliminazione della mafia, che va colpita nella sua struttura
finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a partire da
quello politico. Il totale contrasto alla criminalità organizzata, alla
corruzione, il ripristino del falso in bilancio e l’inserimento dei
reati contro l’ambiente nel codice penale sono azioni necessarie per
liberare lo sviluppo economico;
• per la laicità e le libertà.
Affermiamo la laicità dello Stato e il diritto all’autodeterminazione
della persona umana. Siamo per una cultura che riconosca le differenze.
Aborriamo il femminicidio, contrastiamo ogni forma di sessismo e siamo
per la democrazia di genere. Contrastiamo l’omofobia e vogliamo il
riconoscimento dei diritti civili, degli individui e delle coppie, a
prescindere dal genere. Contrastiamo ogni forma di razzismo e siamo per
la cittadinanza di tutti i nati in Italia e per politiche migratorie
accoglienti;
• per il lavoro. Non vogliamo più donne e
uomini precari. Siamo per il contratto collettivo nazionale, per il
ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la
democrazia nei luoghi di lavoro. Vogliamo creare occupazione attraverso
investimenti in ricerca e sviluppo, politiche industriali che innovino
l’apparato produttivo e la riconversione ecologica dell’economia.
Vogliamo introdurre un reddito minimo per le disoccupate e i
disoccupati. Vogliamo che le retribuzioni italiane aumentino a partire
dal recupero del fiscal drag e dalla detassazione delle tredicesime.
Vogliamo difendere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
• per le piccole e medie imprese, le
attività artigianali e agricole. Deve partire un grande processo di
rinascita del Paese, liberando le imprese dal vincolo malavitoso, dalla
burocrazia soffocante. Vanno premiate fiscalmente le imprese che
investono in ricerca, innovazione e creano occupazione a tempo
indeterminato. Vanno valorizzate le eccellenze italiane
dall’agricoltura, alla moda, al turismo, alla cultura, alla green
economy;
• per l’ambiente. Va cambiato l'attuale
modello di sviluppo, responsabile dei cambiamenti climatici, del consumo
senza limiti delle risorse, di povertà, squilibri e guerre. Va fermato
il consumo del territorio, tutelando il paesaggio, archiviando progetti
come la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto di Messina. Va
impedita la privatizzazione dei beni comuni, a partire dall’acqua. Va
valorizzata l'agricoltura di qualità, libera da ogm, va tutelata la
biodiversità e difesi i diritti degli animali. Vanno creati posti di
lavoro attraverso un piano per il risparmio energetico, lo sviluppo
delle rinnovabili, la messa in sicurezza del territorio, per una
mobilità sostenibile che liberi l’aria delle città dallo smog;
• per l’uguaglianza e i diritti sociali.
Vogliamo eliminare l’IMU sulla prima casa, estenderla agli immobili
commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una
patrimoniale sulle grandi ricchezze. Vogliamo colpire l’evasione e
alleggerire la pressione fiscale nei confronti dei redditi medio-bassi.
Vogliamo rafforzare il sistema sanitario pubblico e universale ed un
piano per la non-autosufficienza. Vogliamo il diritto alla casa e il
recupero del patrimonio edilizio esistente. Vogliamo un tetto massimo
per le pensioni d’oro e il cumulo pensionistico. Vogliamo abrogare la
controriforma pensionistica della Fornero, eliminando le gravi
ingiustizie generate, a partire dalla questione degli “esodati”;
• per la conoscenza, la cultura,
l’informazione libera. Affermiamo il valore universale della scuola,
dell’università e della ricerca pubbliche. Vogliamo garantire a tutte e
tutti l’accesso ai saperi, perché solo così è possibile essere cittadine
e cittadini liberi e consapevoli, recuperando il valore dell’art. 9
della Costituzione, rendendo centrali formazione e ricerca. Vogliamo
valorizzare il patrimonio culturale, storico e artistico. Vogliamo una
riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che
ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Vogliamo
una legge sul conflitto di interessi e che i partiti escano dal
consiglio di amministrazione della Rai. Vogliamo il libero accesso a
Internet, gratuito per le giovani generazioni e la banda larga diffusa
in tutto il Paese;
• per la pace e il disarmo. Va
ricondotta la funzione dell’esercito alla lettera e allo spirito
dell’articolo 11 della Costituzione a partire dal ritiro delle truppe
italiane impegnate nei teatri di guerra. Va promossa la cooperazione
internazionale e l’Europa deve svolgere un’azione di pace e disarmo in
particolare nell’area mediterranea. Vanno tagliate le spese militari a
partire dall’acquisto dei cacciabombardieri F35;
• per una nuova questione morale ed
un’altra politica. Vogliamo l'incandidabilità dei condannati e di chi è
rinviato a giudizio per reati gravi, finanziari e contro la pubblica
amministrazione. Vogliamo eliminare i privilegi della politica, la
diaria per i parlamentari, porre un tetto rigido ai compensi dei
consiglieri regionali e introdurre per legge il limite di due mandati
per parlamentari e consiglieri regionali. Vogliamo una nuova stagione di
democrazia e partecipazione.
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