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Europa, legalità, ambiente, libertà, lavoro, pace e disarmo. Sono
questi alcuni punti cardine del programma presentato oggi a Perugia da
Flavio Lotti, candidato alla Camera con “Rivoluzione civile”.
“Cambiare è possibile – ha detto Lotti – ma non bastano più le
denunce, gli appelli e gli auspici e anche per questo voglio continuare
il mio impegno politico per costruire un’Italia nonviolenta in un’Europa
e in un mondo più giusto, libero e solidale”. Ma vogliono anche un
Europa diversa. Senza Fiscal compact che taglia di 47 miliardi l’anno
per i prossimi vent’anni la spesa, pesando su lavoratori e sulle fasce
deboli, azzerando praticamente i diritti e accentuando la crisi
economica.
“Siamo la novità di questa campagna elettorale e siamo l’alternativa
vera”, ha continuato il coordinatore della Tavola della pace, “abbiamo
riunito insieme – ha proseguito – tante voci, tante persone che non ne
possono più dell’illegalità, della corruzione, del malaffare, della
malapolitica, tutta gente che non alza solo la voce ma che vuole
cambiare le cose assumendosi delle responsabilità”.
“E se dovessi essere eletto – ha concluso Lotti – metterò parte dei soldi di parlamentare a disposizione della società civile perché dopo tanti anni di impegno nella società civile responsabile ho deciso di andare alla radice del problema per cercare di fare qualcosa in più”.
“E se dovessi essere eletto – ha concluso Lotti – metterò parte dei soldi di parlamentare a disposizione della società civile perché dopo tanti anni di impegno nella società civile responsabile ho deciso di andare alla radice del problema per cercare di fare qualcosa in più”.
Marco Gelmini, dirigente di Rifondazione Comunista e capolista al
Senato, ha ricordato l’importanza del lavoro e la drammatica situazione
di precariato che c’è nel nostro Paese. “Abbiamo consegnato 500mila
firme – ha ricordato – per il ripristino dell’articolo 18, per la
democrazia nei luoghi di lavoro, un sacrosanto diritto cancellato dal
Governo”. L’amministratore del quotidiano di partito Liberazione, ha
ricordato che con il progetto di Ingroia viene proposta “una rivoluzione
civile per cambiare radicalmente le cose, a partire proprio da noi
stessi”.
E sul lavoro è intervenuta anche Raffaella Simoncini, operaia
licenziata Euroservice Castiglione del Lago e candidata alla Camera, che
ha portato il suo vissuto, le sue esperienze e ha detto basta. Ha
ricordato che “solo in Italia e In Francia, in tutta Europa, non esiste
il reddito minimo per le disoccupate e i disoccupati, e per questo la
mia partecipazione vuole dare voce ad un disagio vero e reale che è
quello di chi perde un lavoro e si ritrova privo di prospettive”.
I nostri candidati:
Raffaella Simoncini, operaia licenziata Euroservice di Castiglione del Lago - Candidata Camera dei deputati
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Luca Votoni, operaio acciaierie Terni - candidato Camera dei Deputati
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Non è bastato il pareggio di bilancio in costituzione e il fiscal
compact, i cappi al collo con cui l’Europa delle banche farà pagare la
crisi al mondo del lavoro per i prossimi vent’anni; non è bastata la
riforma delle pensioni, che riduce gli ammortizzatori sociali e innalza
l’età pensionabile prima a 67 e poi a 70 anni; non è bastata
l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e il
progressivo svuotamento del contratto collettivo nazionale, che negano
ai lavoratori diritti e dignità; non sono bastate l’IMU sulla prima
casa, l’aumento dell’IVA e delle accise sui carburanti, i tagli alla
sanità, al welfare e agli enti locali.
Anche se si affannano a distinguersi tra di loro, le forze che hanno sostenuto il governo Monti si riconoscono su un punto fondamentale; piuttosto che far pagare i ricchi e redistribuire il reddito fra la popolazione, preferiscono continuare a colpire gli operai, gli artigiani, le famiglie, i disoccupati, i pensionati.
Questo quadro desolante rende ancor più evidente la necessità dell’alternativa che ci siamo impegnati a costruire con Rivoluzione Civile, che vuole dare voce e forza a tutti coloro a cui Berlusconi, Monti e Bersani sbattono ancora una volta la porta in faccia.
Tassare le grandi ricchezze per difendere i diritti, il lavoro e la democrazia; Rivoluzione Civile significa appunto questo.
Anche se si affannano a distinguersi tra di loro, le forze che hanno sostenuto il governo Monti si riconoscono su un punto fondamentale; piuttosto che far pagare i ricchi e redistribuire il reddito fra la popolazione, preferiscono continuare a colpire gli operai, gli artigiani, le famiglie, i disoccupati, i pensionati.
Questo quadro desolante rende ancor più evidente la necessità dell’alternativa che ci siamo impegnati a costruire con Rivoluzione Civile, che vuole dare voce e forza a tutti coloro a cui Berlusconi, Monti e Bersani sbattono ancora una volta la porta in faccia.
Tassare le grandi ricchezze per difendere i diritti, il lavoro e la democrazia; Rivoluzione Civile significa appunto questo.
Maura Coltorti, artigiana di Spoleto - candidata senato
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Rivoluzione Civile è un progetto, un opportunità che sembrava impensabile fino a pochi mesi fa, la speranza di poter cambiare il Paese. Un polo alternativo, composto dalle forze che in questi anni si sono opposte al governo Berlusconi prima e al Governo Monti poi , che lo hanno fatto nelle piazze , nei presidi , nelle lotte sui territori.
Sono stata presente in quei luoghi per “difendere il lavoro” e mi impegnerò convintamente in questa lista perché vorrei con la mia candidatura dar voce anche a tutti quegli artigiani che come me stanno o sono stati spazzati via dalla crisi. Nella mia città Spoleto , un territorio dove la crisi ha colpito pesantemente oltre alle aziende chiuse e quelle che forse chiuderanno, hanno chiuso i battenti decine di piccole attività commerciali e artigianali, nel silenzio assoluto, nessuna manifestazione né titoli sui giornali. Abbiamo perso migliaia di posti di lavoro, in Italia, migliaia di famiglie sono rimaste senza reddito e abbandonate a se stesse .
Le scelte politiche ed economiche fatte in questi ultimi tempi , quelle del massacro sociale sono state fatte in nome dell’Europa, perché “ce lo chiede l’Europa”, la stessa Europa che considera il reddito minimo garantito un diritto fondamentale per la persona ,per vivere conformemente alla dignità umana.
Per questo mi impegnerò, per il reddito minimo garantito.
Per ricordare che i suicidi di tanti piccoli imprenditori e artigiani sono solo la punta di un iceberg di disperazione e rassegnazione che dobbiamo trasformare in voglia di cambiare e di lottare.
Per tutti quei lavoratori che creano lavoro, un lavoro spesso di alta qualità, che rappresenta l’eccellenza italiana che andrebbe sostenuto e premiato .
Per tentare di salvare quel patrimonio di esperienze e conoscenze dei nostri artigiani, quel lavoro che rende i nostri manufatti unici al mondo.
Il lavoro è dignità, e lo è quello del metalmeccanico, del minatore, del artigiano , del piccolo imprenditore. La guerra tra categorie non mi appartiene, esistono persone oneste e persone disoneste, per me questa è l’unica discriminante.
Perché il lavoro sia libero dalla corruzione e dai ricatti
Ecco per questo e non solo, mi impegnerò con Rivoluzione Civile, mettendoci la faccia, il cuore e tutta la mia passione.
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