lunedì 21 gennaio 2013

Restiamo umani di Claudio Grassi


FUNERALI DEL BRIGATISTA PROSPERO GALLINARINon credevo che partecipare ad un funerale di una persona che conoscevo potesse creare un caso politico. Vi ho partecipato – come vi hanno partecipato tanti dei presenti – pur non condividendo nulla di quanto ha fatto Prospero Gallinari. Penso che quando si conosce una persona, anche se non se ne condividono le idee e ciò che ha fatto nella vita, nel momento in cui muore sia un atto di umanità partecipare ad un funerale. Così è stato per me. Con questo spirito e con queste motivazioni vi ho partecipato. Penso che siano state le motivazioni che hanno indotto anche diverse persone che conosco, con idee molto diverse da Gallinari – compresi Don Simonazzi e Don Artoni – a parteciparvi.
Vedo che oggi tutti i grandi giornali – quelli che da anni censurano Rifondazione Comunista – danno grande rilievo alla vicenda. Spero che questo fatto non danneggi il mio partito che – dopo l’affetto che provo per i miei cari – è la cosa a cui tengo di più, a cui ho dedicato una vita e tutte le mie energie. Leggo anche che un giornale sostiene che oltre a partecipare al funerale avrei fischiato l’Internazionale. Non è vero.  Non l’ho fatto non perché non sia anche il mio inno, ma perché a quel funerale ci sono andato per un altro motivo. Non per condividere un percorso politico che non mi appartiene in alcun modo, ma per partecipare ad un lutto di una persona che conoscevo.
Si. Molto probabilmente sono stato ingenuo. Non ho pensato che  la mia presenza al funerale di Prospero Gallinari potesse essere strumentalizzata. Per come è diventata oggi la politica e l’”informazione” avrei dovuto immaginarmelo. In questo senso forse ho sbagliato. Ma da un punto di vista umano – e questo è quello che mi interessa di più – sono sicuro di non avere sbagliato.
Infine voglio dire che mi ha fatto un immenso piacere sentire la  vicinanza di tutto il mio partito, di tante compagne e compagni da tutta Italia e anche di persone con idee politiche diverse dalle mie. Li abbraccio tutte e tutti.

Claudio Grassi, www.claudiograssi.org
 

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