martedì 22 gennaio 2013

Quell’inutile tributo alla lobby delle armi di Fabio Mini, ex generale EI, Repubblica

armamentiAerei: il caccia F-35 puo' esplodere se colpito da fulmine
Londra, 20 gen. - L'avveniristico caccia-bombardiere Usa di ultima generazione, l'F-35 Jsf di Lockheed Martin, potrebbe esplodere se venisse colpito da fulmine perche' il serbatoio di carburante salterebbe in aria. A denunciare l'ultima grana del piu' ambizioso e costoso programma militare Usa - cui partecipa anche l'Italia - e' il Sunday Telegraph secondo il quale i tecnici hanno scoperto che la spasmodica ricerca di alleggerire il jet ha portato a ridurre eccessivamente lo spessore del serbatoio del carburante, rendendolo vulnerabile non solo al fuoco nemico rispetto ai jet piu' antiquati, ma anche ad un fulmine. Lo scoperta e' contenuta in un rapporto dell' 'Operational Test and Evaluation Office' del Pentagono, che vieta ai 63 F-35 finora realizzati (il progetto complessivo e' di 2.443 esemplari per un costo di 396 miliardi di dollari) di volare a meno di 45 km da un temporale. Il tutto fino a quando non sara' modificato il serbatoio. Questo del rischio 'fulmine', (in inglese 'lightining' come il nome da battaglia dello stesso F-35), e' solo l'ultimo problema in ordine di tempo che sta affliggendo il programma, che vede l'Italia interessata ad acquistarne 91. Altri difetti al serbatoio, infatti, impediscono al caccia di effettuare picchiate repentine per scendere di quota, una manovra indispensabile per un aereo da guerra. Entrambi i problemi sono definiti dal Pentagono, 'inaccettabili per il combattimento'. .

di Fabio Mini (Repubblica)
Non capisco tutta la buriana sugli F- 35, anche se sono sicuro che questo è il momento migliore per buttare tutto in politica. Ma quest’ultima polemica sulla questione dei fulmini è chiaramente strumentale. Non si può pretendere che un aereo invisibile sia anche invulnerabile o che una macchina volante che trasporta tonnellate di esplosivo non corra il rischio di esplodere in un temporale estivo. Ormai tutti sanno che l’F-35 è inferiore ai suoi concorrenti russi (e forse perfino ai cinesi) nel duello aereo, che non assicura la superiorità nemmeno per i prossimi cinque anni, non fa niente di più di un vecchio aereo nelle operazioni militari in corso, sarà già vecchio per quelle del prevedibile futuro e costa una barca di quattrini.
Embè? Nessuno ha considerato queste quisquilie quando abbiamo cominciato a impegnare soldi che non avevamo per questo e altri programmi onirici. Eppure i segnali che potesse finire così c’erano già.

Il fatto è che tutti i programmi concepiti dopo il crollo del muro dovevano solo servire a mantenere una pletora di lobbisti industriali e forze armate ridondanti a prescindere dalla loro funzione. La loro utilità stava soltanto nell’assicurare i programmi e gli impegni di spesa. Che l’F.35 dovesse servire a far volare meglio, in sicurezza e in assoluto dominio dell’aria, era solo l’illusione dei giovani piloti giustamente interessati alla qualità del giocattolo.
Questi aerei non servono alle esigenze operative, semmai le creano, e che poi servano veramente è solo un caso o una conseguenza. Abbiamo già avuto un precedente di questo genere con la Lockheed e i C.130. La commessa serviva a far intascare soldi a pochi avventurieri e far fare carriera a qualche politico e alla sua cordata di militari. Se non avessimo avuto i C.130, saremmo stati a piedi in tutte le missioni internazionali mendicando e facendo l’autostop. Con l’F-35 sta succedendo la stessa cosa, solo che questa volta la riuscita è in dubbio prima ancora dell’uscita. Ma lui, il caccia, il suo mestiere l’ha già fatto. A meraviglia. Prima ancora di farsi vedere. Dal 1996 a oggi, lobbisti e vertici politici e militari in Italia e nella Nato si sono perfettamente integrati giurando fedeltà all’F-35. Dotarsi dell’F- 35B, la versione a decollo corto, ha giustificato l’allestimento della portaerei Cavour e viceversa. Se ora la versione B non viene costruita, saremo gli unici al mondo ad avere due portaerei senza aerei. Comprare gli F-35 ha permesso alla Nato e ai nostri strateghi di creare “falsi futuri” e inventarsi le minacce. Inoltre, spendere tanto denaro in tempo di crisi per gli aerei ha fornito la certezza che la crisi non esiste, oppure che i nostri governanti se ne fregano. In ogni caso sono certezze che di questi tempi valgono un patrimonio. E cosa si vuole di più da un onesto aereo? Di questo passo qualcuno pretenderà che voli.

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