giovedì 24 gennaio 2013

L'impero immobiliare del Vaticano fatto con i soldi di Mussolini

di Renato Casaioli, www.umbrialeft.it
La notizia è di quelle clamorose, ma per il fatto che riguarda il Vaticano, nemmeno tanto. Insomma non c’è da sorprendersi, oltre Tevere da molti secoli, i “rappresentanti” di Dio in terra, vivono immersi nei più intrigati misteri. L’inchiesta a cui da tempo lavoravano i giornalisti del Guardian,  ha portato alla luce uno spaccato di storia, consumatosi tutto dentro quel complesso rapporto tra fascismo e il cattolicesimo. Immobili di lusso comprati con i soldi che il governo di Mussolini dette al Vaticano con la stipula dei Patti Lateranensi. Quel trattato costò allo Stato italiano, ben  750.000.000, ed altri impegni finanziari. “Questa volta bisogna che l’Italia paghi care le indulgenze”! Così la frase detta a quel tempo da un alto prelato. Ora quei soldi si sa dove sono finiti. Non in opere di bene, ma in investimenti edilizi, che essendosi rivalutati ammonterebbero oggi a oltre 590 milioni di euro.

Palazzi  di lusso, società prestanome e scatole cinesi. Questo il patrimonio che il Vaticano nasconderebbe a Londra. La city non a caso. E’ noto che i banchieri di Dio come quelli dello Ior (Istituto opere religiose), frequentano da sempre quei quartieri. Qualcuno è persino rimasto impigliato sotto un ponte. Lì il Vaticano ha acquisito uffici e negozi, oggi sedi di prestigiose gioiellerie e banche, dal quartier generale di Altium Capital alle vetrine scintillanti di Bulgari. Un elenco assai lungo di palazzi prestigiosi. Storia rocambolesca quella vissuta da quei capitali. La chiesa di Roma, quando vide che con la sicura sconfitta della seconda guerra mondiale, tutto stava finendo, occultò il bottino creando società offshore in Lussemburgo, paradiso fiscale ante litteram. Infine le protesse dai servizi di intelligence francesi e britannici. Tornando a quei capitali, Mussolini fu detto chiaro e tondo dal papa di allora Pio XI, che  tenne un discorso a Milano Il 13 febbraio 1929, pochi giorni dopo la firma dei Patti Lateranensi, ad un'udienza concessa a professori e studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, che passò alla storia per un passaggio in cui il Duce, è indicato come «l'uomo che la Provvidenza Ci ha fatto incontrare». Con l’imperatore Costantino, molti secoli prima, dissero più o meno la stessa cosa. Attraverso di lui i preti, entrarono dentro i sacri palazzi del potere temporale e non ne sono più usciti. Tranne un breve periodo che va dalla breccia di Porta Pia ai Patti Lateranensi appunto. Fin dalle origini gli uomini di chiesa hanno tramato, truffato, mentito, raccontato frottole, scatenato guerre, omicidi, torture, all’infinito. La storia d’Europa ne è testimone, così come ne sanno qualcosa i popoli dell’Africa e dell’America Latina.
Il tutto finalizzato ad un solo scopo: mantenere il potere in tutti i campi dell’agire umano. Oggi finalmente si scopre che il tesoretto dato dal Duce, altro grande criminale, con il quale si è chiusa la Questione Romana, lo hanno impegnato per accrescere il loro già sconfinato patrimonio immobiliare. Sarebbe stato da ingenui pensare che quei soldi li avessero impegnati per aiutare gli ultimi.  La chiesa cattolica di Roma, tranne Don MIlani e pochi altri prelati anche contemporanei, non ha mai usato il potere per fare opera di promozione sociale. Potere quindi. Le vicende del S. Raffaele a Milano, così come tutte le altre cliniche ospedaliere di stretta osservanza vaticana sono servite, complice una classe dirigente corrotta e supina, per succhiare risorse economiche pubbliche. Risorse che in uno Stato veramente Laico, dovevano andare  agli ospedali pubblici, per garantire quel diritto alla salute, all’assistenza, di cui parla il dettato Costituzionale. Le recenti vicende dell’0spedale  S. Raffaele, hanno messo in luce ancora una volta, le tante società estere servite per creare fondi neri, le lotte fratricide che si consumano all’interno delle buie stanze vaticane, tra porporati da una parte e Compagnia delle Opere, emanazione diretta di Comunione e Liberazione dall’altra. Stesso discorso per la scuola pubblica, oramai ridotta a brandelli. Anche in questo campo si seguitano a finanziare le scuole private, in primis quelle cattoliche a scapito delle scuole pubbliche, mortificando quel Diritto allo studio molto bene incasellato nella Carta Costituzionale.  Questa è la chiesa cattolica, un coacervo di interessi spesso inconfessabili. Tutta intenta a curare ogni aspetto pur di mantenere una parte cospicua del potere temporale. Bisogna tenacemente combatterla con le armi della politica, del Diritto, della cultura. La campagna elettorale in corso, vista anche l’ingerenza di alcuni autorevoli prelati come il cardinal Bagnasco,  potrebbe essere un’occasione per parlarne.

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