Di Luca Benedetti - da Il Messaggero del 30-12-2013
PERUGIA - È appassionato di calcio e sa come
affondare il tackle. Stefano Vinti, assessore regionale alla casa arrota
i tacchetti e mette i piedi nel piatto. Osserva cosa sta succedendo in
via Settevalli e apre un fronte caro al Prc: quello dell’urbanistica che
passa anche per i centri commerciali e il destino dell’acropoli.
“Premetto – dice Vinti – che non sono contro
l’iniziativa dell’imprenditore. Ma far realizzare un nuovo polo
commerciale a settanta metri dall’Emisfero mi sembra un assurdo. Così
accade che in quell’area di Perugia si cancella un campo da calcio
storico per realizzare un complesso religioso a pochi metri da un
santuario e si cancella un boschetto per far costruire una casa di
riposo privata. Il nodo non sono le mosse degli imprenditori, ma la
mancata programmazione che squilibra la città”.
Vinti guarda alla periferia, ma il suo chiodo fisso è
il centro storico. Ancora l’assessore del Prc: “Gli effetti di questi
tre esempi sono duplici. Da una parte si cementifica un quartiere che
perde identità, dall’atra si crea un assedio di iper e supermercati alla
città che mi ricorda l’assedio di Augusto a Perugia. Oramai si va verso
un modello che caratterizza la città: il consumo e il tempo libero
intorno ai luoghi di consumo. Ed è logico, allora, che l’acropoli sia
diventata un fatto marginale, un luogo sempre meno sociale. Dove ci sono
residenti che resistono e studenti universitari che hanno luoghi e
percorsi diversi, che non si incontrano”.
Come se dentro l’acropoli si trovassero due
minoranze di un pezzo di città che va dall’altra parte. Per l’assessore
regionale il punto chiave è il rilancio del centro storico. Ancora
Vinti: “il punto critico irrisolto è la crisi del centro storico che
deve, per essere superata, passare attraverso interventi innovativi che
abbiano una visione strategica. Bene la partita della capitale europea,
va bene l’ex carcere utilizzato come incubatore di start-up. Ma è
necessario altro. Per esempio: politiche fiscali che permettano di
rendere appetibile il centro. Chi apre un negozio otterrà uno sconto
sulle tasse locali se garantisce contratti in regola e la chiusura
domenicale. E poi perché non dare la possibilità di portare in centro le
imprese digitali? Sono gli artigiani del nuovo millennio, possono
benissimo aprire in centro. Per fare questo serve una città smart. Dove
diventa strategica una politica abitativa che favorisca le giovani
coppie”.
Vinti ricorda l’operazione sulla Torre degli Sciri (12
appartamenti quasi pronti proprio per le giovani coppie) e apre un
fronte: “serve un protocollo tra Governo, Comune, Regione e privati per
ristrutturare spazi che la rendita tiene chiusi, affittare a canone
sociale e concordato. E poi il comune deve imporsi nella politica dei
parcheggi. O la Sipa fa scendere del 50% il costo, oppure Palazzo dei
priori metta più sosta gratis”.
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