sabato 21 dicembre 2013

Ferroni/GC Perugia:”Costruire un fronte contro la trasformazione della E45 in autostrada”

autostradaI Giovani Comunisti della provincia di Perugia ritengono inaccettabile e da respingere la conversione in autostrada della E/45. Il via libera dato dal CIPE alla trasformazione della E45 in autostrada segna un ulteriore passo avanti delle politiche liberiste e antipopolari che in questi ultimi anni ci hanno fatto sprofondare nella crisi. I soliti grandi gruppi privati, a causa della “necessaria” compartecipazione alla costruzione dell’infrastruttura, si stanno leccando i baffi pensando ai profitti di cui beneficiano dall’utilizzo del modello del project financing e della defiscalizzazione al futuro concessionario, modello che avrà non poche ripercussioni sulla nostra regione e su tutto l’assetto stradale umbro, oltre che sulle tasche dei cittadini e degli autotrasportatori colpiti dal pedaggio, l’ennesimo balzello del governo delle larghe intese… L’ipotesi di trasformazione della E/45 in autostrada, tra le altre cose, rischia di alterare definitivamente l’assetto ambientale della nostra regione, potrebbe portare, cioè, ad un pericoloso dissesto del territorio (come già accaduto troppe volte in altre parti d’Italia). Non si capisce, davvero, come sia possibile che si trovino le risorse per un’opera faraonica come questa e non per la messa in sicurezza dell’arteria stradale, della quale Rifondazione comunista ha sempre denunciato il progressivo degrado. Del resto non è una novità: si lasciano le opere all’incuria per poi dover ricorrere al “miracoloso” intervento del privato. Questa pseudo soluzione non risolve certo gli attuali problemi di traffico dell’arteria stradale, anzi: facendo della E/45 un cantiere per un tempo indefinito ed imponendo poi un pedaggio a tutti si peggiorerà la situazione e si causeranno inevitabilmente ulteriori danni alle già troppo impoverite “casse” della popolazione umbra per fare arricchire i soliti investitori privati a cui verrebbe affidata la gestione dell’intero tratto. Il progetto recherà danni alle case di alcuni cittadini o, nel caso si scelgano varianti per evitarlo, assisteremo al consumo di ulteriore territorio. Non mettiamo in dubbio che questa strada presenti problematiche e criticità concrete e proprio questo riteniamo che non siano più rinviabili opere di manutenzione e di generale miglioramento dell’infrastruttura, ma con questa scusa non si possono far passare gli interessi dei pochi ai danni dei più come da troppi anni cercano di fare in Val Susa con la Tav, contro la quale, la lotta del popolo si scaglia e lancia un grido di giustizia. Per questo riteniamo che sia necessario riunificare e rafforzare dal basso un ampio fronte popolare contro questa speculazione economica e ambientale.

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