domenica 1 dicembre 2013

Il terzo segreto dell’Imu Di ilsimplicissimus


fatimaMentre il beato Saccomanni vede moltiplicarsi i segni di ripresa e giura che la slitta di Babbo Natale è già in viaggio dal polo nord, deve riconosce però che non ci sono coperture per togliere l’Imu, memmeno per la prima rata: pare che la letterina inviata al grande vecchio nella Lapponia finlandese sia stata intercettata dall’elfo di Goldman Sachs, Olli Rehn.
Scusate ma proprio non si può rimanere seri di fronte al vaudeville fornito gratuitamente dal governicchio Letta che annaspa, arranca ad ogni passo e si dimostra fino in fondo ciò che è: un esecutivo di palazzo formato da dilettanti della realtà e intriganti del politicantesimo. Tanto che si sono andati a cacciare dentro un assurdo: hanno tolto l’Imu, senza avere la copertura per l’operazione, al solo scopo di compiacere Berlusconi e tenerlo dentro il recinto della stabilità, ma adesso sono costretti ad andare avanti su questa strada con Berlusconi che è passato all’opposizione.
Tutto nasce dalla presunzione degli apparati di partito e del Quirinale che se ne è dimostrato un prolungamento istituzionale, di poter governare una fase drammatica del Paese con i logori strumenti delle manovre di corridoio, dei patteggiamenti e delle spartizioni, gli unici del resto praticabili da un sistema politico ormai dedito quasi solo alla propria sopravvivenza.  L’idea condivisa era quella di prendere un “esterno” come Monti per fargli sottoscrivere il capestro europeo e gestirne le conseguenze senza impegnare direttamente alcun partito, ma solo una maggioranza di emergenza; poi il professore, palesemente inadeguato anche al compito di commesso svenditore, ha voluto scendere in campo e  il Colle ha dovuto trovare l’escamotage delle larghe intese, anche a costo di ignorare completamente non solo gli umori del Paese, ma persino i dati di realtà.
E il risultato è questa batracomiomachia di balzelli, messi, tolti, rimessi, ribattezzati, aumentati come manco accadeva negli stati del centroafrica appena fondati (adesso sarebbero un modello di buona amministrazione), mentre al lavoro e al welfare vengono date bastonate e spiccioli di conforto. Però se appena qualcuno alza il dito e dice che tutto questo è intollerabile, ecco che il governicchio Letta diventa indispensabile e addirittura una diga contro il diluvio. Mentre invece sono proprio le logiche nel quale è nato a costituire la massa d’acqua che avanza con le sue scorie, i tronchi marci, le alghe in putrefazione.
Tuttavia qualcuno vede prodigiosamente moltiplicarsi i sintomi della ripresa, così che probabilmente avremo i tre segreti dell’Imu rivelati a Letta, il pastorello di Novara: ”Non aver timore, caro piccolo. Sono la Cancelliera di Germania, che ti parla e ti domanda di rendere pubblico il Messaggio”.

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