Caro Segretario,
Il PD e' stato la piu' grande delusione della storia del mio impegno politico. Scrivo questa lettera per comunicare le dimissioni da qualsiasi carica ricoperta nel partito e la mia decisione di lasciare il PD.
Il PD aveva il progetto di unire differenti culture politiche per costruire non un nuovo partito, ma un partito nuovo. Il risultato e' che oggi non esistono piu' i partiti che diedero vita al PD e non esiste il PD.
Il partito, e la Sicilia ne e' un emblema drammatico, ha assunto la forma di una SPA. Una brutta e vecchia organizzazione di stampo feudale, ridotta a Palermo ad un coordinamento di comitati elettorali che non a caso hanno portato il PD ad un penoso e irrilevante 7 per cento contro il 23 per cento delle ultime europee e il 17 per cento delle ultime provinciali, quando ancora mi trovavo alla guida del partito palermitano.
Il PD e' stato la piu' grande delusione della storia del mio impegno politico. Scrivo questa lettera per comunicare le dimissioni da qualsiasi carica ricoperta nel partito e la mia decisione di lasciare il PD.
Il PD aveva il progetto di unire differenti culture politiche per costruire non un nuovo partito, ma un partito nuovo. Il risultato e' che oggi non esistono piu' i partiti che diedero vita al PD e non esiste il PD.
Il partito, e la Sicilia ne e' un emblema drammatico, ha assunto la forma di una SPA. Una brutta e vecchia organizzazione di stampo feudale, ridotta a Palermo ad un coordinamento di comitati elettorali che non a caso hanno portato il PD ad un penoso e irrilevante 7 per cento contro il 23 per cento delle ultime europee e il 17 per cento delle ultime provinciali, quando ancora mi trovavo alla guida del partito palermitano.
Tutto questo avviene spesso nei
territori nel silenzio di un partito nazionale, impegnato a governare
un'innegabile complessità , ma che sempre di più ha abbandonato i
territori, a irrisolte beghe e divisioni che spesso logorano giorno per
giorno i dirigenti , sottoponendoli in disprezzo a qualsiasi regola
politica e di partito e a volte perfino statutaria, ad un processo di
lenta e graduale delegittimazione per arrivare alla loro fisiologica
rinuncia, sotto i colpi di un correntismo da prima repubblica e da
vecchia e brutta DC. A Palermo, dove non si riesce piu' ad
organizzare per veti incrociati nemmeno una Festa Democratica, lo scorso
maggio si e' consumato uno scempio politico ed elettorale che ha
sterminato un'intera classe dirigente locale, a cui non e' seguito a
distanza di mesi alcun intervento del gruppo dirigente nazionale, se non
per tutelare i segretari in carica che hanno portato il partito al
minimo storico, al di sotto delle percentuali che raggiungevano i Ds e
la Margherita. A tutto questo si aggiunge una nuova vigilia
elettorale in Sicilia con un partito sganciato dalla sinistra, dal
centrosinistra e dalla realta' della societa' siciliana e ad alleanze
con UDC e nuovi poli che sconvolgono elettori gia' disorientati e
stanchi. In queste condizioni e' impossibile andare avanti!E a
questo punto non intendo più' dare il mio impegno e il mio tempo ad un
partito diventato cosi' sordo e lontano da tanti dirigenti che con
dedizione e passione hanno dato i migliori anni della loro vita al
partito. Questa opinione cresce nei territori e attraversa tanti iscritti che si sentono delusi e traditi. Sottovalutare questo fenomeno dilagante e' un errore grave e una colpa storica. Io dico basta e mi fermo qui affidando alle forme del movimentismo la prosecuzione del mio impegno politico. Cordialmente
Ninni Terminelli
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