mercoledì 29 agosto 2012

LA SINISTRA? FACCIAMOLA IN 3D di Francesco Piobbichi



LA SINISTRA IN 3D 
Oramai non ci sono dubbi: ieri Bersani ha chiarito ancora una volta che il centro sinistra -una volta definito il suo campo- aprirà ai moderati di Casini. Niente di nuovo sotto il sole, del resto la questione sì o no all'UDC, è utilizzata oggi più per far digerire alla base di SEL il fatto che nel programma del 'Polo della Speranza', Fiscal Compact e controriforma del lavoro, non si discutono! Il resto si vedrà una volta entrati in parlamento. Della legge elettorale inutile parlarne, chi scrive è convinto che alla fine si farà, ma il suo percorso è molto più accidentato di quello che sembra. Certo è che comunque sarà una legge elettorale contro di noi, ovvero contro quel campo della sinistra antiliberista che sul piano europeo sta costruendo una possibile terza via tra socialisti e popolari. Le prossime elezioni in Olanda, con il partito del pomodoro (sp) dato in buona posizione nei sondaggi, potrebbero determinare quello che in Grecia non è riuscito per una manciata di voti a Syriza. Dopo la caduta del muro di Berlino, per la prima volta una forza di sinistra potrebbe governare un paese tra i più avanzati d'Europa. Chissà se Bersani e la Repubblica diranno che sono populisti pure loro?

Fatto sta che mentre nel resto d'Europa la Sinistra si è unita ottenendo buoni risultati, in Italia non solo si è divisa sul rapporto con il PD, ma nell'oscuramento mediatico ha visto occupare il suo campo di opposizione da altre forze, le quali si guardano bene dal costruire spazi di lavoro comune in una logica di alleanze. Vale per Grillo, ma anche per l'IDV. Per quanto i nostri appelli siano stati generosi, ieri Di Pietro ha riaperto rilanciando la Foto di Vasto. Sel è attravarsata finalmente da un dibattito politico serio sul nodo delle alleanze, ma il percorso del suo gruppo dirigente sembra oramai tracciato definitivamente verso destra. Le altre forze sociali significative come la Fiom vivono in uno strano silenzio questa stagione politica  e non mi pare che abbiano intenzione – purtroppo – di prendere in mano la situazione per dare una rappresentanza politica alla foto di Piazza San Giovanni. Gli unici che hanno detto qualcosa di significativo in questi giorni sono i compagni di ALBA che nel loro ultimo comunicato hanno aperto alla possibilità di costruire una coalizione alternativa al montismo.

Penso che nello stagno dentro il quale la sinistra si è immersa, anche il più piccolo sasso lanciato deve essere valutato con estrema attenzione, perchè se è vero che almeno in questa fase siamo minoranza, abbiamo la maggioranza delle ragioni. Questo non è poco vedendo l'esito dei referendum sull'acqua, e soprattutto perchè siamo gli unici che possono rimettere in piedi la mobilitazione sociale nel paese visto che la CGIL, almeno per ora, è entrata nella CISL. Il primo punto quindi sul quale ricostruire la sinistra è sul terreno della mobilitazione sociale, infatti ad ottobre dovremmo scendere nuovamente in piazza contro Monti e chi appoggia il Fiscal Compact. Il secondo punto è il metodo con il quale costruire un programma e rappresentanti comuni. Facendo politica da una vita ho imparato che le cose difficili riescono se facciamo bene le cose semplici, e le cose semplici riescono se al centro di queste mettiamo la democrazia come metodo.

Una testa un voto ed assemblee territoriali costituenti, assemblee da fare Comune per Comune in tutto il paese, per decidere e discutere con chi ci sta. Ora è il tempo di costruire non solo la sinistra ma un altro modo di fare politica aggiungendo la “terza dimensione”. Quella dimensione dell’agire politico-sociale di cui parlava Pino Ferraris in un suo scritto di alcuni anni fa. Una dimensione “ che si manifesta soprattutto come azione positiva e realizzatrice nel basso, come pratica dell’obiettivo e autogestione dei risultati, come espressione delle capacità del far da sé solidaristico...”. Penso che sia arrivato il momento di inventarsi un principio federativo in grado di far convergere in autonomia e collaborazione soggetti diversi. Associazioni, circoli di partito, rsu e singoli cittadini possono innestare territorio per territorio pratiche sociali di resistenza alla crisi e processi democratici progressivi. Io la Sinistra la farei a partire da questo. Discutiamone...

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