lunedì 14 gennaio 2013

Ha da venì Baffone! Intervista a Sandro Ruotolo

Intervista a Sandro Ruotolo, giornalista di Serizio Pubblico e candidato in Campania per Rivoluzione Civile: “Monti e Berlusconi sono i nostri avversari e su questo non c’è dubbio. Del primo, è inutile parlare. Su Monti: beh, con lui il paese si è impoverito…”.
ruotoloPer Sandro Ruotolo quella con Silvio Berlusconi è stata l’ultima puntata di Servizio Pubblico. Da ora, Ruotolo, classe ’55, cugino di Silvia Ruotolo (uccisa dalla Camorra), una vita da reporter nella squadra di Michele Santoro, è candidato con Antonio Ingroia. Una scelta maturata dopo l’adesione del giornalista all’appello ‘Io ci sto’, sottoscritto da diversi esponenti del mondo della cultura, politica e società civile per lanciare l’ingresso in politica dell’ex pm antimafia. Lo intervistiamo dandogli del tu perché non ce la si fa a dare del lei a un collega.
Curiosità: nella puntata con Berlusconi, ti hanno relegato a cronometrare gli interventi. Se lo sono chiesti in molti sui social network. La candidatura era già nell’aria?
Ho sempre messo al primo posto la squadra, per me è stato naturale svolgere quel ruolo, nessun retroscena.
Qualche retroscena sulla candidatura?
E’ nata quando Ingroia è arrivato in Italia dal Guatemala. Alla manifestazione organizzata al Capranichetta ho firmato l’appello per Ingroia come Vauro e tanti altri. E poi con De Magistris e Antonio stesso è maturata la candidatura.
Come sarà la tua campagna elettorale?
La mia storia parla per me. Dalla morte di mia cugina, ma anche prima, ho sempre operato con impegno civile nella professione e ovunque mi chiamassero, in scuole e associazioni. Nella guerra in Serbia firmammo un appello per fermare la guerra, stessa cosa per la prima guerra del Golfo. Poi sono legato alla mia terra.
Napoli, Campania. Dove correrai per la Camera, circoscrizione Campania 2. Stessa circoscrizione di Rosaria Capacchione del Mattino, candidata col Pd ma al Senato.
Comunque io non mi trasformo solo perché ora sono candidato. Ho sempre insistito sui temi della legalità, della libertà di informazione. Ora porto il mio contributo in politica. Ho rispetto per i partiti, ma penso vadano cambiati e mi piace che sia un movimento a farlo, mi piace farne parte anche se da indipendente, mi piace partecipare a questa impresa collettiva.
Sono molti i giornalisti candidati in questa tornata elettorale. Come consideri il fenomeno?
Rosaria era già stata candidata. Lo trovo naturale, non trovo nulla di scandaloso. Si fanno polemiche sui giornalisti o i magistrati candidati: e allora gli avvocati? Non c’è uno scendere né un salire in politica. C’è un continuare a impegnarsi: io ho la tessera dell’Anpi, non penso che credere in dei valori sia disdicevole per un giornalista. Anzi non ho mai creduto alla neutralità del giornalista che si assume l’onere dell’interpretazione, ma deve essere onesto. Anche se nel nostro paese scontiamo ancora il conflitto di interessi che non riguarda Berlusconi ma anche la Rai, dove ci sono ottime professionalità ma pesa l’influenza dei partiti. E io lo so bene, essendo stato assunto in Rai il 12 gennaio 1980. Poi me ne sono andato.
Alleanze: ritieni possibile un’alleanza con il Pd dopo il voto? Vendola dice a Bersani che non bisognerebbe guardare solo a Monti, ma anche agli arancioni.
Monti e Berlusconi sono i nostri avversari e su questo non c’è dubbio. Del primo, è inutile parlare. Su Monti, beh con lui il paese si è impoverito, le persone sono state trattate come numeri, sono state adottate misure economiche contro i soliti noti e in nome di alchimie universitarie e dell’austerità, non sono state considerate le storie e le sofferenze delle persone e non c’è stata alcuna misura di crescita. Per me vale l’immagine di quella persona che si è data fuoco a Bologna l’anno scorso, oppure degli operai dei treni notte in protesta contro i tagli o gli operai del Sulcis e della signora che al supermercato si fa fare il conto provvisorio alla cassa prima di quello finale per paura di non farcela con i soldi. Il dialogo pubblico tra Nichi e Antonio è un segnale bello e positivo.
La puntata di Servizio Pubblico con Berlusconi per te è stata l’ultima. Su quella sera ne sono state dette tante, soprattutto è opinione condivisa che il Cavaliere ne sia uscito vincitore. Tu cosa hai pensato?
Quando avviava Samarcanda, Michele diceva sempre: ‘Comunque la pensiate, benvenuti a Samarcanda’. Vale anche ora: ‘Comunque la pensiate, benvenuti a Servizio Pubblico’.
Angela Mauro - L'Huffington post

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