mercoledì 1 agosto 2012

“vorrei vivere in un mondo in cui buongiorno significhi realmente buongiorno”



L'incontro tenutosi stamattina tra Bersani e Vendola ha partorito un'intesa tra i due sulle future alleanze: Ok all'alleanza con l'Udc e chiusura a Di Pietro. "L'Idv non sta mostrando interesse" per la costruzione di un'alleanza di centrosinistra, ha dichiarato il leader di Sel al termine dell'incontro. "Il propagandismo esasperato di Di Pietro lo sta portando alla deriva" ha continuato.
E chi si aspettava un 'no' o un 'forse' all'allargamento dell'alleanza con l'Udc resta deluso perché Vendola non pone nessun veto a Pierferdinando Casini. "Il centrosinistra - ha spiegato Vendola - è il soggetto fondante dell'alternativa e non deve aver paura di portare con sè chi intende arricchire il suo orizzonte se l'agenda ha al centro i diritti sociali e civili. Io non pongo veti a nessuno".
Allargamento che potrebbe coinvolgere anche Futuro e libertà di Fini. Possibilità che non è giudicata impossibile dal leader di Sel, ma solo difficile. "Fini vuole ricostruire il centrodestra, il mio progetto è il centrosinistra. E' difficile che le strade possano coincidere".
L'obiettivo per Vendola è quello di costruire un "polo della speranza" che costituisca "il punto di svolta per l'Italia vampirizzata da Berlusconi". Vendola ha infine annunciato che nel pomeriggio lancerà un proprio documento che possa "interloquire" con la carta d'intenti del Pd, presentata ieri da Bersani, in cui si ribadiva lealtà a Monti. Non si capisce come si possa "interloquire" o addirittura stringere alleanze di governo con chi finora ha sostenuto, e continua a farlo, le politiche di austerità e le riforme, come quella delle pensioni e del mercato del lavoro, del governo Monti. Un mistero che il caro Nichi riuscirà a svelare con il suo sogno sognato? 
 
Come allontanare le persone dalla politica.
di Stefano Galieni

Mentre lo spread va su e giù come le montagne russe, mentre salgono disoccupazione e tagli ai servizi sociali essenziali, mentre interi pezzi del territorio del Paese si trovano ad affrontare concretamente una delle più orrende crisi non solo economiche mai realizzatesi nel pianeta, nel mondo della politica predomina quella che a Napoli si chiama con raffinatezza a’mmuina. Insomma Bersani incontra Vendola e dall’incontro trapela l’ostilità del leader di Sel al populismo dipietrista e la disponibilità ad accordi centristi anche con esponenti apparentati con la famiglia Caltagirone. Casini nei casini insomma. 
Il grande narratore  ovviamente smentisce se stesso riaffermando di far parte della congrega dei “Fra – intesi”, organizza una conferenza stampa in quattro e quattr’otto enunciando elementi di contenuto (no alla guerra e lotta alla precarietà ad esempio) che stanno all’Udc come il diavolo all’acqua santa e poi, con abile salto mortale degno delle olimpiadi in corso riesuma la logica del non porre veti a nessuno. 
Eh no caro narratore, stavolta si sono incazzati giustamente anche molti degli affabulati da te. Un po’ di chiarezza non guasterebbe dopo le batoste di Napoli  e Palermo, (elettorali intendiamo), un po’ di chiarezza con quello che sta accadendo nella bella Taranto come alla mitica Regione Lombardia, un po’ di chiarezza per chi si è francamente stufato di politicismo di basso livello di cui è protagonista quasi tutta la classe politica italiana. 
Stavolta i trucchi rischiano di sciogliersi al sole ( e con questo caldo…) il re è nudo e nella sua nudità o si rimette in campo per costruire alternativa o ripete formule fallimentari e a cui non crede ormai più nessuno. La politica, e questo vale per tanti “Nichi” sparsi per il Paese, per riacquistare un minimo di credibilità ha bisogno di dare risposte nette e definitive alla crisi, di schierarsi radicalmente per il superamento del sistema neoliberista, di riprendere in mano battaglie quotidiane per il lavoro, l’ambiente, i diritti, l’eguaglianza. Risposte che si traducono anche in dei fragorosi NO, non solo all’Udc ma all’idea che il mondo vada privatizzato, tutto, tranne le anime e i corpi di cui può disporre unicamente il Vaticano. Per questo le capriole vendoliane lasciano interdetti e non convincono, per questo c’è solo da sperare che nel suo partito nasca e cresca ancora di più una sacrosanta ribellione di coscienze sanamente di sinistra e di alternativa che diranno No ai patti scellerati.
 

"Caro Nichi, con Casini non ci andiamo"
In rete scatta la reazione dei militanti di Sel

La possibile apertura all'Udc gela i sostenitori di Sinistra Ecologia e Libertà. E nonostante le precisazioni e le smentite del governatore della Puglia, le polemiche non si fermano: "Evidentemente essere di sinistra in questo Paese è sempre una sofferenza"  

di CARMINE SAVIANO, La Repubblica

ROMA - Non basta la marcia indietro. Non servono le precisazioni, anche se istantanee. I militanti di Sinistra Ecologia e Libertà chiedono chiarezza. Al di là dei veti, al di là degli ultimatum. Il caso Vendola 1 arriva sul web. Alimentato dallo scoramento di chi non condivide le parole del governatore della Puglia. La possibilità di costruire un'alleanza, sia essa programmatica o di legislatura con l'Udc di Pierferdinando Casini trova porte sbarrate, accuse di scarsa lungimiranza e assenza di prospettiva politica. E in tanti criticano la chiusura all'Idv di Antonio Di Pietro. "Siamo alle solite", "Servono parole più chiare", "Nichi da te non me lo aspettavo". I commenti sulle pagine di Vendola sono centinaia.

La versione di Nichi arriva subito, lapidaria: "Nessuna apertura all'Udc". Poi: "Non vogliamo subire veti, non poniamo veti nè ultimatum a nessuno. Ma occorre essere chiari: se si è d'accordo nel superare le politiche liberiste delle destre, se si vogliono difendere i diritti sociali e l'equità sociale a partire dall'art.18, se si vogliono difendere i diritti civili a partire dai diritti delle coppie di fatto e gay, tutti sono benevenuti". Ma le domande si diffondono, la preoccupazione è tanta: "Vendola, ma lei vuole superare il liberismo e difendere i diritti civili con Casini?". E la polemica continua, coinvolge identità politiche e aspirazioni civili. C'è chi scrive: "Evidentemente ad essere di sinistra in questo Paese, si è condannati alla sofferenza in eterno". Ancora: "Non è possibile che anche in un momento tendenzialmente favorevole si facciano questi errori". Poi i suggerimenti: "Vogliamo gente che abbia idee e faccia cose di sinistra. Ma come può passare anche solo per la testa di un'alleanza tra Vendola e l'unione dei condannati, conservatori e democristiani della peggior specie?". 

E c'è chi arriva a criticare il tono stesso del linguaggio vendoliano. "Nichi, ti nascondi, usando paroloni e sproloqui inutili, esagerati e spesso incomprensibili". Le accuse sono dure: "C'è un'incapacità di formulare proposte concrete portate avanti da una solida coalizione che possa essere coerente e unita". In tanti chiedono al leader di Sel di affermare con chiarezza che "non andremo mai con Casini, che non stringeremo accordi con l'Udc". E, soprattutto, di non fare il gioco di Bersani. "Nichi, la nostra strada è a sinistra. Se il Pd vuole bene, altrimenti andiamo da soli". C'è chi annuncia "nemesi elettorali": "Concordo con le critiche. Con il Pd e l'Udc non si va da nessuna parte. A questo punto non mi rimangono che due opzioni di voto: Grillo o Di Pietro". Ancora: "Stai realizzando il sogno del Pd: l'ammucchiata con Casini".

Al centro del dibattito anche l'art. 18 e i temi del lavoro: "Nichi attenzione. Il Pd e l'Udc fanno parte della maggioranza parlamentare che ha smantellato i diritti dei lavoratori. Non scherziamo, dobbiamo stare attenti". Ancora: "Se Vendola apre all'Udc io chiudo a Vendola. Ho 55 anni e non voglio morire democristiano". Ancora: "Con il passo di oggi hai fatto l'ennesimo errore, ed io che pensavo che tu avessi la percezione dei reali bisogni dei cittadini". Non manca chi chiede calma. "Nichi parlerà nel pomeriggio. Aspettiamo. E speriamo dica parole chiare e definitive".
 
ALCUNI COMMENTI DELLA BASE DI SEL 
 
Alfonso Gianni 31 luglio 2012 – 23:26
Vorrei una sinistra. Lo ripeto dalla conferenza d’organizzazione del Prc di Carrara. Venni accusato di volere sciogliere il partito! Una sinistra senza aggettivi. Che sia grande o (grandissima, perche’ no, già’ che ci siamo…) o meno grande dipende da quello che sapremo fare. Il problema e’ che se si accetta il decalogo del Pd non si fa nessuna sinistra. Un documento modesto e generico. Anche le parti migliori (lavoro) tacciono sui disastri compiuti sull, art. 18 e con l’art.8. Ma soprattutto c’e un punto inaccettabile, visto il documento che abbiamo votato nell’ultima assemblea nazionale: quello che chiede il rispetto dei patti internazionali, ovvero il fiscal compact, fino a eventuale rinegoziazione(che pero’ non viene richiesta). Il che vuole dire lavorare da subito per tagli di 45/ 50 miliardi all’anno. L’esatto contrario della piu’ timida politica keynesiana

Luca1 agosto 2012 - 13:14
Sono letteralmente indignato dall’apertura all’UDC da parte di Vendola. Se la politica che vuole proporre il vostro leader ,se il “racconto” è quello di allargare “l’agenda” a chi fino ad un mese fa si è alleato con futuro è libertà e che vede le unioni civili come un’anatema, se tutto questo è Sinistra allora sono fiero di non aver mai aderito a SEL.
Mi sembra di scorgere la vecchia “prima repubblica” che tuttavia aveva in se più coerenza…
Ma vi state rendendo conto di cosa sta facendo Vendola??? Aprite gli occhi prima che sia troppo tardi. Come si può essere all’opposizione di questo governo e fare alleanze con chi fa parte integrante di questa maggioranza?

Sabina1 agosto 2012 - 13:09
Si certo “una grande sinistra” e per fare questo ci alleiamo con l’UDC. Ma chi le pensa queste cose? Comunque , per quanto mi riguarda: Ciao ciao Sel
 
Militante1 agosto 2012 - 12:58
Mirko, in un partito del leader decide il leader non il congresso.
Ed il leader te lo fa sapere tramite intervista non tramite un documento ufficiale del partito.
E’ il bello (o il brutto, fai tu) di essere un partito (o un non partito) costruito intorno al leader….
Non ti illudere che ci sarà un congresso. Ci saranno alcuni pezzi di gruppo dirigente che si accoderanno diligenti (ed interessati) ed alcuni altri che si staccheranno schifati.
La base farà più o meno la stessa cosa. Idem per gli elettori…

Marco Barbieri1 agosto 2012 - 14:09
al netto delle strumentalizzazioni Pd-mediatiche, a giudicare dalla reazioni di compagne e compagni, le parole dette non sono affatto chiare, purtroppo. e si che basterebbe poco: dire per esempio che il primo punto di una coalizione che ci veda partecipi sarà l’abrogazione per decreto legge dello stravolgimento Fornero dell’art. 18: ma questo aprirebbe immediatamente un problema con il Pd, e allora non lo si fa. Così si sta logorando gravemente la credibilità di Sel. Mi sembrava qualcuno se ne fosse accorto, ma evidentemente sbagliavo

Marco Vitali1 agosto 2012 - 14:00
Non mi pare che l’incontro con Bersani possa definirsi un passo avanti! E l’apertura all’UDC mi pare proprio una stupidata! Sia chiaro che il sottoscritto, se ci sarà un’alleanza con l’Udc, non solo non la voterà ma la mia tessera a Sel verrà restituita immediatamente!
Io pensavo che Sel fosse nata per cambiare questo Paese, ma con il Pd e l’Udc cosa ci aspettiamo che cambi? Sull’art.18, sul mercato del lavoro, sui beni pubblici, sulla parità di bilancio in Costituzione,cose per altro votate sia da Bersani che da Casini, cosa faremo?
Mi pare che questa cosa che stà nascendo, non sia altro che l’ennesimo ammasso di partiti che serve solo ad avere poltrone sicure in Parlamento e non a cambiare questo schifo di società arrogante e liberista!

Sabina1 agosto 2012 - 14:00
se sel avesse un po’ di coraggio spariglierebbe i giochi chiudendo al PD e aprendo a FdS e all’IDV
ora e subito. Pensate alla faccia di Bersani e C. !
Una bella proposta limpida e chiara che non richiami a “narrazioni” e tatticismi esasperanti
che poi è inutile fare i poeti se poi la sostanza è la proposta di morir democristiani già con il PD , detto proprio terra-terra eh?
Certo non sarebbe facile questa alleanza a sinistra viste le oggettive differenze di vedute che pero’ per quanto distanti
non saranno mai poste alle distanzi siderali di PD e UDC in materia economica, sociale ecc..ecc…
Coraggio compagni, coraggio e chiarezza su programmi e alleanze: ora e subito.
Alle 15 nessuna conferenza fumosa e vaga ma poche parole chiare , roba che possano capire tutte e tutti.





 

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