Paolo
Solier per molti tifosi del Perugia ( e non solo per loro) è più che
una bandiera. Il suo libro “ calci sputi e colpi di testa” è stato la
bibbia per moltissimi di noi. Solier a distanza di anni è rimasto
sempre coerente con quella foto con la quale salutava la sua curva, con
quel pugno chiuso che portava il conflitto nella domenica dell'italiano
medio. Oggi lo abbiamo intervistato mentre andava in Valsusa per
l'acquisto collettivo dei terreni contro la TAV, e gli abbiamo chiesto
cosa ne pensasse del No Monti Day.
Cosa ne pensi della manifestazione di ieri, del fatto che l'opposizione sociale e politica è scesa in piazza?
C'era un grande bisogno di una manifestazione come questa, c'era
bisogno di far sentire una voce che dicesse ai nostri governanti che la
strada che hanno preso è sbagliata. Che non accettiamo le manette che ci
hanno messo con il Fiscal Compact ed il vincolo di bilancio in
costituzione. L'eredità che ci lascia Monti è pesante e i prossimi
governi rischiano di essere già segnati da queste scelte
Non tutta la sinistra però la pensa così, IDV SEL e PDCI ieri non c'erano.
Già, questo mi dispiace. Penso che la crisi rende evidente le
posizioni, le chiarisce, manifestazioni come queste rendono evidente chi
sta da una parte e chi sta dall'altra. La stessa cosa se ci pensi bene
sta avvenendo in Valsusa per quanto riguarda la TAV. Ti faccio un
esempio, ad Avigliana il PD e il PDL hanno fatto una lista insieme per
impedire ad un sindaco No Tav di poter governare e sono stati sconfitti.
Per schematizzare a sinistra ci sono tante bandiere, ma alla fine
occorre capire da che parte sventolano. Se la sinitra come il PD
appoggia Monti o favorisce dispendiose opere inutili come la TAV questa
cosa mi fa incazzare.
Da quello che dici sembra che in questi tempi si chiarisce chi è il nostro avversario?
Certo, il capitalismo è il nostro avversario, lo è sempre stato. Già
20 anni fa denunciavo l'errore di quelli di sinistra che pensavano di
poter governare questa belva, la sinistra che è andata dietro Tony Blair
ha fallito ed ora ne paghiamo le conseguenze. Il “Governo delle
Multinazionali” esiste per davvero, è un Governo che ci porta via la
democrazia. E' questo che la nostra gente deve capire.
Già, ma per far capire certe cose occorre anche farsi
comprendere, spesso la sinistra ha paura di parlare il linguaggio delle
classi popolari.
Il linguaggio è una scelta politica, se dici Termovalorizzatore dai
una idea diversa dell'inceneritore, fa meno paura. Parli della stessa
cosa ma addolcisci la pillola. La stessa cosa avviene anche per quanto
riguarda il lavoro, dove con il termine imprenditore hanno cancellato
quello di padrone. Per me esiste un interesse comune, ma in questo
interesse ognuno fa il suo gioco, c'è chi di questo interesse se ne
giova di più chi se ne giova di meno. La stesso vale per la precarietà,
prima parlavano di flessibilità per far credere che frammentando le
figure del lavoro avrebbero aumentato sviluppo e occupazione. Sappiamo
invece com'è andata, l'unica cosa che hanno fatto aumentare è
disoccupazione e ricatti per i lavoratori.
Lo stesso vale per la crisi.
Certo, vogliono far credere alla maggioranza delle persone che la crisi sia caduta dal cielo da un giorno all'altro, in realtà questo processo è frutto di scelte precise fatte dalle classi dominanti. Mica è un temporale.
Certo, vogliono far credere alla maggioranza delle persone che la crisi sia caduta dal cielo da un giorno all'altro, in realtà questo processo è frutto di scelte precise fatte dalle classi dominanti. Mica è un temporale.
Rispetto a questo tema almeno la manifestazione di ieri almeno rompe il rumore di fondo.
Certo, ora occorre trovare i tratti comuni di questa forza che ieri
era in piazza. Io sono pessimista, siamo ancora deboli e frazionati per
rompere la gabbia del bipolarismo. Occorre un lavoro lungo, ieri è stato
un punto d'inizio ma occorre riconoscere che un punto d'inizio potevano
essere anche i referendum sui beni comuni. Abbiamo vinto una
grandissima battaglia ma ora ce la stanno smontando senza che si
riorganizzi l'opposizione, eppure hanno votato decine di milioni di
cittadini.
Quindi?
Quindi occorre organizzarsi per dare uno sbocco politico a quanto si muove. Ma non sarà semplice è non sarà un lavoro a breve termine. C'è molta gente incazzata contro le scelte di questo Governo, ma non si trova ancora la quadra. Occorre lavorare su parole semplici e battaglie chiare come facciamo in Valsusa. Diamo addosso ai paradisi fiscali ad esempio, io sarei per chiuderli ma visti i rapporti di forza già sarebbe importante limitarne l'attività. Lo stesso vale per chiedere in borsa lo stop alle vendite allo scoperto che favoriscono la speculazione, o proporre che si riducano a due o tre le forme di contratti sul lavoro.
Quindi occorre organizzarsi per dare uno sbocco politico a quanto si muove. Ma non sarà semplice è non sarà un lavoro a breve termine. C'è molta gente incazzata contro le scelte di questo Governo, ma non si trova ancora la quadra. Occorre lavorare su parole semplici e battaglie chiare come facciamo in Valsusa. Diamo addosso ai paradisi fiscali ad esempio, io sarei per chiuderli ma visti i rapporti di forza già sarebbe importante limitarne l'attività. Lo stesso vale per chiedere in borsa lo stop alle vendite allo scoperto che favoriscono la speculazione, o proporre che si riducano a due o tre le forme di contratti sul lavoro.
Oggi come ieri allora , calci sputi e colpi di testa.
Si, ma contro il capitalismo.
Si, ma contro il capitalismo.
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua