Uolter Veltroni, nel 5° anniversario della nascita del Pd, come
fusione a chimica fredda tra Ds e Margherita, annuncia le sue
dimissioni. Peccato che fosse anche il giorno d’inizio delle primarie di
Bersani, suo segretario. Primo colpo: Bersani oscurato in Tv e
giornali. Secondo colpo: Renzi gongola
perché così crede di avere ragione e si trova l’Africano Romano dalla
sua parte. Ora tutti gli altri che nel Pd, da Omero (VIII sec. A.C.) in
poi, stanno nel Pci/Pds/Ds/Dc/PPI/Mg/Pd si trovano a disagio e si
domandano cosa devono fare: Dimettersi o Restare? Questo è il dilemma.
Il Uolter non ama il suo partito perché ha scelto solo in funzione di
se stesso per mettere in crisi la dirigenza e per fare finta di fare un
bel gesto che è invece una furbata. Ha assestato un colpo a Bersani e a
D’Alema il suo eterno avversario e complice. Ora sponsorizza da padre
nobile Renzi che a sua volta è diretto da Gori, manager di primo piano
di Mediaset che gli scrive i discorsi, riciclati da Berlusconi. Il
Walter aveva già promesso che sarebbe andato in Africa, ma è rimasto
sempre a Roma: o in Africa non l’hanno voluto o lui inquinava troppo. Se
uno va in Africa non va in tv a spiattellarlo ai quattro venti, ma in
silenzio, umiltà e onestà, prende, parte e resta. Invece lui c’ha
marciato.
Molti penseranno che il Uolter ha fatto il bel gesto di lasciare il
seggio ai giovani. Io penso che sapendo che forse non sarebbe stato
eletto, se ne è uscito tre mesi prima facendoci un gran figurone, che
avrebbe potuto essere serio e onesto se lo avesse fatto quando fu
sconfitto alle politiche del 2008, ma ora è una farsa e la prova che il
Pd è un coacervo di forsennati, un’accozzaglia di bande senza progetti.
Ormai parlare di sinistra è superfluo, il Pd è solo un partitino
liberale che fa anche male il suo mestiere perché non sa cosa sia il
liberalismo.
Appoggiano Monti e sperano che li sostituisca anche dopo le lezioni
perché non sanno che politica cucinare: quella di Letta nipote o quella
di Fioroni? Quella del riciclato Follini che fino a ieri governava con
Berlusconi, poi con Casini e ora è approdato al Pd come ultima spiaggia?
La politica inesistente di Vendola che non sa governare nemmeno la sua
regione? O quella di Renzi che recita sempre giaculatorie senza senso?
Il Pd sta assistendo, mugugnando, al disfacimento totale dello Stato
Sociale, tollera le fregnacce della sora Fornero che sugli esodati non
vuol sapere nemmeno quanti siano perché a lei ne bastano solo due
cucchiai e forse tre. Il resto… via… Tollera che il governo tagli ancora
per un miliardo, che aumenti l’Iva, che aumenti i prezzi, che tagli la
Sanità, che spolpi gli stipiti delle porte … e continua a dire che Monti
«è una risorsa» e meno male che non è una escort in loden. Continua a
governare con Berlusconi e vuole rinnovare l’Italia «Bene Comune».
Il Pd appoggia l’«Alta Velocità» (la scrivono anche maiuscola come
una persona in carne e ossa), la Gronda a Genova, il Terzo Valico,
sapendo che sono già obsoleti e inutili e intanto sperperano denaro
pubblico a più non posso. Non sono capaci d’imporre in parlamento una
legge sulla corruzione perché tiene banco Berlusconi e il suo parterre
di delinquenti e ladri. Il Pd aspetta, tace e pensa. Pensa. Pensa se sia
utile all’Italia pettinare le bambole.
Non gli chiedevamo una politica di sinistra che era troppo, ma
esigevamo che avesse un po’ di buon senso. Era troppo? Forse era molto
più di troppo. Era appena sufficiente e non erano e non sono
all’altezza. Mai avrei pensato che il partito di Gramsci e di Berlinguer
potesse un giorno risolversi in D’Alema, Walter e Renzi, tre esuberi
della natura, vuoti a perdere e per giunta uno – indovinate chi? –
«Nobil Uomo di Sua Santità Benedetto XVI». Gesummaria, come siamo caduti
in basso!
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