domenica 28 ottobre 2012

"Trovo strano il mio partito" di Laura Bottai (PdCI)

La lettera di una militante del PdCI sulla non adesione del suo partito alla manifestazione nazionale "No Monti Day".
Certo che trovo strano il mio partito: ci definiamo comunisti (Partito dei Comunisti Italiani), ma ricerchiamo alleanze con tutti meno che con i comunisti. Anzi, andiamo a invocare uno straccio di accordo con il PD, un partito che sta sostenendo e che ha fortemente voluto questo governo di affamatori.
Il paese è stretto in una morsa infernale con la scusa della crisi per distruggere quel pochissimo di stato sociale e diritti dei lavoratori e noi evitiamo dal mischiarci con “quei quattro ignoranti” come recitava la splendida canzone “Contessa”, e non vogliamo scendere in piazza con chi lotta per cacciare questo governo, eppure:
“Gli effetti del Ddl [decreto di legge] stabilità saranno regressivi per quanto riguarda i consumi e le fasce più deboli. Basta fare un rapido calcolo per rendersi conto che sui redditi inferiori al minimo imponibile Irpef avrà effetti devastanti. La verità è che la legge di stabilità ha un segno classista, che fa pagare la crisi sempre ai soliti.”
e ancora: 
“I dati sulla nuova povertà emersi dal Rapporto Caritas 2012 lasciano senza parole […] questa crisi economica sta distruggendo il tessuto sociale del Paese, e senza cambio di rotta profondo, le cose andranno sempre peggio.”
Sono comunicati scritti dal mio segretario nazionale, Oliviero Diliberto, che ho letto andando a vedere nel sito dei Comunisti Italiani, per capire come mai circoli un comunicato a firma Francesco Francescaglia secondo cui il PdCI non aderisce alla manifestazione del No Monti Day.
A parte il fatto che non ho trovato un rigo di spiegazione sul perché i dirigenti del PdCI non vogliono aderire all’iniziativa del 27 ottobre, mi parrebbe coerente, leggendo quelle parole, partecipare all’appuntamento di sabato prossimo, visto che ci ritroviamo a Roma per dire no a questo governo autoritario che produce precarietà, disperazione e povertà, e sì alla democrazia, alla dignità del lavoro e ai diritti. Scendiamo in piazza come scritto nel sito del No Monti Day, “per mostrare che, nonostante la censura del regime informativo montiano, c'è un'altra Italia che rifiuta la finta alternativa tra schieramenti che dichiarano di combattersi e poi approvano assieme tutte le controriforme […] così come c'è un'altra Europa che lotta contro l'austerità e i trattati UE.
Un'altra Italia che lotta per il lavoro senza accettare il ricatto della rinuncia ai diritti e al salario, che difende l'ambiente ed il territorio senza sottomettersi al dominio degli affari.”
Io parteciperò e come me so che parteciperanno altre compagne e altri compagni, con o senza il benestare dei capi. Credo fondamentale creare una forte opposizione sociale nel paese e unire le forze di sinistra. Di sinistra, dove non può essere annoverato il PD, il quale, per scelta, sta con i padroni, non a caso sostiene, insieme al PDL e all’UDC questo governo vampiro.
Davvero è l’ora di farla finita con questi giochetti delle tre carte! La gente sta davvero male e non ce la fa più ad andare avanti, almeno noi smettiamo di prendere in giro chi non ha più neanche le lacrime per piangere.
Se il mio partito – tutto il partito e non i dirigenti soltanto – preferirà, al pari di Vendola, sceglierà di stare con chi, per dirla con le parole di Diliberto, fa pagare la crisi sempre ai soliti, sarà l’ennesima beffa che si consuma nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, ma io sono ottimista e per più motivi: intanto perché so che la maggioranza delle/i compagne/i iscritte/i al mio partito non seguiranno quella via e alle urne non daranno mai il consenso, perciò confido nel senso di responsabilità dei dirigenti, i quali non vorranno mandare al massacro il partito solo per poter tornare in Parlamento a non contare niente, ma per stare lì e per portare a casa lauti stipendi buoni a mantenere una serie di cortigiani; in più perché sono convinta che per il numero risicato che siamo, il PD non è interessato a noi, anche perché ha altre prebende da pagare a chi conta di più o è più funzionale dei Comunisti Italiani.
Per il momento do appuntamento a tutte le donne e a tutti gli uomini comuniste/i e di sinistra per sabato prossimo a Roma, mi auguro di essere in tante/i e se poi i dirigenti del mio partito non saranno presenti sono certa che nessuno se ne accorgerà.

3 commenti:

  1. Laura non so se abbiamo riparlato mai, ma cmq sia sono orgoglioso che anche nel pdci ci siano compagni come te. Il marcio del comunismo risiede purtroppo nella sua classe dirigente, incapace di saper organizzare e portare avanti le istanze dei lavoratori o peggio incurante della lotta e interssata solo di tornare in parlamento per l ' arricchimento personale. Diliberto, Patta, Salvi, facciano ciò più che comoda nei loro interessi personali, La FDS si può pure sciogliere, io la mia strada lo scelta, e non è quella che porta al PD, forse spariremo, ma lo faremo con la testa alta. HLVS

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  2. La compagna Laura Bottai - che mi onoro di ben conoscere - è una comunista a tutto tondo, senza se e senza ma...sempre a difesa dei più deboli e soprattutto delle donne, al loro fianco per aiutarle in ogni circostanza nella quale si trovano in difficoltà!

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  3. "I nostri capi"..........I nostri capi sono i milioni di persone che non ce la fanno più. Tocca dire brava a una compagna che ha solo agito con coerenza comunista, che ha tenuto un comportamento politicamente "normale".....

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