di Armando Allegretti
PERUGIA - Umbria a pieni voti. Insieme ad altre 7 regioni (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata) la nostra regione ha raggiunto il massimo punteggio nella valutazione 2010 sull’adempimento del mantenimento dell’erogazione Lea, che si riferisce ai livelli essenziali di assistenza.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dal ministero della Salute. La valutazione è stata fatta tramite l'uso di un set di indicatori (Griglia Lea) ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l'assistenza territoriale e l'assistenza ospedaliera erogate dalle Regioni.
“Un’importante variabilità del mantenimento dell’erogazione – osserva il Ministero – dei Lea tra le regioni del meridione e quelle centro-settentrionali ed in alcuni casi anche all'interno della stessa Regione”. Infatti nel documento si registra che Abruzzo e Liguria sono adempienti con impegno su alcuni indicatori , come i programmi di screening per la Liguria, e l'assistenza domiciliare per l'Abruzzo.
Nelle altre regioni, invece, la situazione è critica: Lazio, Molise, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, sono sottoposte ai piani di rientro. Valle d'Aosta, le due province autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna sono state invece escluse dalla rilevazione del 2010.
Uno dei punti su cui le regioni hanno maggiori difficoltà è stato quello della vaccinazione influenzale negli anziani, dove solo Puglia e Molise hanno superato la soglia del 70%, e gli screening di primo livello per cervice uterina, colonretto e seno. Il punteggio massimo, in questo caso è stato raggiunto solo dalla Toscana, dall’Emilia, dall’Umbria e dal Veneto.
Per i “promossi” il benefit è la possibilità di accedere alla quota premiale delle somme dovute a. titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.
PERUGIA - Umbria a pieni voti. Insieme ad altre 7 regioni (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia e Basilicata) la nostra regione ha raggiunto il massimo punteggio nella valutazione 2010 sull’adempimento del mantenimento dell’erogazione Lea, che si riferisce ai livelli essenziali di assistenza.
È quanto emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dal ministero della Salute. La valutazione è stata fatta tramite l'uso di un set di indicatori (Griglia Lea) ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l'assistenza territoriale e l'assistenza ospedaliera erogate dalle Regioni.
“Un’importante variabilità del mantenimento dell’erogazione – osserva il Ministero – dei Lea tra le regioni del meridione e quelle centro-settentrionali ed in alcuni casi anche all'interno della stessa Regione”. Infatti nel documento si registra che Abruzzo e Liguria sono adempienti con impegno su alcuni indicatori , come i programmi di screening per la Liguria, e l'assistenza domiciliare per l'Abruzzo.
Nelle altre regioni, invece, la situazione è critica: Lazio, Molise, Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, sono sottoposte ai piani di rientro. Valle d'Aosta, le due province autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna sono state invece escluse dalla rilevazione del 2010.
Uno dei punti su cui le regioni hanno maggiori difficoltà è stato quello della vaccinazione influenzale negli anziani, dove solo Puglia e Molise hanno superato la soglia del 70%, e gli screening di primo livello per cervice uterina, colonretto e seno. Il punteggio massimo, in questo caso è stato raggiunto solo dalla Toscana, dall’Emilia, dall’Umbria e dal Veneto.
Per i “promossi” il benefit è la possibilità di accedere alla quota premiale delle somme dovute a. titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.
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