Cari compagni e compagne di Comunisti adesso,
il documento varato nei giorni scorsi dai compagni e dalle compagne di Comunisti Adesso è un documento importante. Dopo anni di dispersione dei comunisti, di dialogo tra sordi, ci troviamo di fronte ad una scelta di ricomposizione. Ovviamente noi di Rifondazione siamo orgogliosi che la nostra difficile opera di resistenza di questi anni venga riconosciuta e ritenuta utile.
Il punto fondamentale è però che la proposta di unità che si traduce in una confluenza nel Partito della Rifondazione Comunista avviene su una precisa base politica.
Alla base della scelta della confluenza vi è un giudizio molto netto sul bipolarismo e la scelta dell’autonomia politica e culturale dal PD. In questo punto politico vi è il dato fondamentale del progetto poltiico che abbiamo sviluppato in quesi anni e che riteniamo sia necessario per permettere ai comunisti di tornare a svolgere in Italia un ruolo politico rilevante.
Il bipolarismo è infatti la modalità con cui le classi dirigenti – a livello mondiale – stanno cercando di mantenere formalmente la facciata della democrazia svutandola completamente di senso e di contenuto. La nostra opposizione al bipolarismo non è tattica ma strategica. Questo punto è stato all’origine della nascita del processo della rifondazione comunista ma non sempre lo abbiamo sviluppato coerentemente in questi vent’anni.
Così come il tema dell’autonomia politico e culturale dei comunisti – e della sinistra – dal PD e dal centro sinistra non è un problema tattico e non ha nulla a che vedere con il settarismo: è un punto di collocazione strategica, necessario per rendere efficace e credibile il lavoro e la proposta politica dei comunisti e per potere aggregare la sinistra antiliberista.
Il punto fondamentale è però che la proposta di unità che si traduce in una confluenza nel Partito della Rifondazione Comunista avviene su una precisa base politica.
Alla base della scelta della confluenza vi è un giudizio molto netto sul bipolarismo e la scelta dell’autonomia politica e culturale dal PD. In questo punto politico vi è il dato fondamentale del progetto poltiico che abbiamo sviluppato in quesi anni e che riteniamo sia necessario per permettere ai comunisti di tornare a svolgere in Italia un ruolo politico rilevante.
Il bipolarismo è infatti la modalità con cui le classi dirigenti – a livello mondiale – stanno cercando di mantenere formalmente la facciata della democrazia svutandola completamente di senso e di contenuto. La nostra opposizione al bipolarismo non è tattica ma strategica. Questo punto è stato all’origine della nascita del processo della rifondazione comunista ma non sempre lo abbiamo sviluppato coerentemente in questi vent’anni.
Così come il tema dell’autonomia politico e culturale dei comunisti – e della sinistra – dal PD e dal centro sinistra non è un problema tattico e non ha nulla a che vedere con il settarismo: è un punto di collocazione strategica, necessario per rendere efficace e credibile il lavoro e la proposta politica dei comunisti e per potere aggregare la sinistra antiliberista.
E’ quindi su questa base politica che rappresenta il cuore della proposta politica e della ragion d’essere di Rifondazione Comunista che la confluenza avviene. Non una convergenza su questo o quel passaggio ma una condivisione del punto fondamentale della strategia politica.
Oltre alla politica vi è un importante convergenza sul nodo della rifondazione comunista. Il rilancio del ruolo di un partito comunista non può avvenire sulla restaurazione o sulla continuazione comunista: per essere efficace e per costruire una alternativa di società dentro la crisi del capitale, deve obbligatoriamente avvenire nella prospettiva delle rifondazione comunista. Della capacità cioè di fare i conti criticamente con la nostra storia, di ridefinire il senso stesso della parola comunismo e nello stesso tempo essere in grado di misurarsi con le modificazioni del sistema capitalistico nel suo complesso. Comunismo e Rifondazione sono oggi due termini indivisibili che si qualificano a vicenda.
Condivisione della linea politica e condivisione del progetto politico non significa unità di vedute su ogni singolo particolare. Rifondazione Comunista, proprio perché impegnata nella rifondazione del comunismo non è una caserma ma un luogo di ricerca e di iniziativa dentro un progetto politico condiviso. In questo quadro voglio dire ai compagni e alle compagne di Comunisti Adesso che siamo felici di accogliervi, di poter discutere con voi le vostre idee e di migliorare con voi il lavoro politico di quello che oggi è il nostro comune partito, di tutti e tutte noi: il Partito della Rifondazione Comunista.
Rifondazione Comunista non è di proprietà di qualcuno: è un bene comune, è la casa di tutti i comunisti e le comuniste che si vogliono impegnare per la rifondazione del comunismo: benvenuti e benvenute e come si diceva un tempo, al lavoro e alla lotta!
Paolo Ferrero
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