Il Pd si spacca. Fassina: "L'agenda Monti è da rottamare", Letta: "E' inaccettabile"
Un intervento sul Foglio del responsabile economico del partito accende la polemica: "Speranze di ripresa economica infondate, il premier vincolato ad agenda conservatrice europea". La replica del vicesegretario: "In contrasto con quanto ha fatto il partito"
Il Pd si scontra su Monti. Il responsabile economico Stefano Fassina firma sul Foglio un intervento dal titolo “Rottamare l’agenda Monti”, e il vicesegretario del partito Enrico Letta insorge: “Si è è passato il segno”. Secondo Letta, ”tra tante analisi di sistema, più o meno condivisibili, vi è una inaccettabile
conclusione che appare in stridente contraddizione con tutto ciò che di
positivo il Partito Democratico ha fatto in questi mesi, sostenendo il
governo Monti o contribuendo a correggerne gli errori”.
Nell’articolo sul Foglio (leggi), Fassina scrive fra l’altro che “le speranze di ripresa
collocate dal Presidente del Consiglio nel primo trimestre del 2013
sono, purtroppo, infondate. Quale driver di domanda”, si chiede,
“dovrebbe tirare l’inversione di tendenza? I consumi delle famiglie subiranno un’ulteriore flessione a causa della maggiore disoccupazione
e dell’esaurimento di parte delle indennità di disoccupazione, dei
tagli al welfare nazionale e locale, dell’aumento regressivo di prezzi, tasse e tariffe, delle minori disponibilità di risparmio”. L’agenda Monti, continua il responsabile economico del Pd, “così acclamata e così poco compresa da Matteo Renzi&C, non funziona. Non per colpa di Monti. Il presidente Monti si è trovato, da un lato, vincolato dall’agenda conservatrice europea e, dall’altro, costretto a confermare gli impegni ancor più restrittivi, sottoscritti per deficit di credibilità politica, dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti“.
Non
è invece da rottamare, secondo Letta, “un governo che ha restituito
credibilità e decoro all’Italia e ha permesso la fine della lunga
esperienza berlusconiana”. Il Pd, chiarisce il vicesegretario, ha
“sposato” quelle scelte, come ha ribadito il leader Pier Luigi Bersani nell’ultima assemblea nazionale. Il Partito Democratico, conclude Letta, “ha agito e assunto impegni diversi da quelli delineati dall’articolo uscito oggi sul Foglio“.
E Bersani “è sempre stato inequivocabile da questo punto di vista.
Motivo per tanti di noi determinante per appoggiarlo convintamente alle primarie del centrosinistra. Primarie che son certo vincerà, nonostante Fassina”.
Ma
non finisce qui. Anzi. Forse inizia qui. Si scatena infatti una vera e
propria bufera di correnti. Visto lo scontro tra Fassina e Letta, Stefano Ceccanti
ha invocato un congresso del Pd. “Se il responsabile Economia e il
vicesegretario dicono cose opposte appoggiando il medesimo candidato
forse ci vuole un congresso non primarie di coalizione”. Non può
lasciarsi scappare l’occasione Beppe Fioroni, “punta”
della destra del partito e “anti Vendola” da tempi non sospetti: “Avevo
capito che il Pd era per la continuità dell’agenda Monti introducendo
elementi crescenti di solidarietà e riteneva il presidente Monti una
risorsa. Leggendo Fassina resto sgomento. Tra lui e Vendola la Carta
d’Intenti del nuovo centrosinistra sembra proporre una riedizione di
un’alleanza del Pd non solo con Sel ma con Idv e foto del Palazzaccio”.
Cioè la sede della Cassazione dove un mese fa tutta la “sinistra
sinistra” (da Vendola ai Comunisti Italiani passando per Rifondazione e
Verdi) ha presentato il referendum per abolire la riforma dell’articolo
18 che ha fatto drizzare i capelli in testa a molti nell’establishment
democratico. “Tutto questo non è tollerabile – continua l’ex ministro
dell’Istruzione – All’Assemblea Nazionale non possiamo aver perso tempo.
Renzi ed i suoi, invece che parlare di vicende marginali ritrovino la
voce perchè il loro mutismo evidenzia un mal celato desiderio di
rottamare Monti e la sua agenda”.
Al fianco di Fassina si mette Matteo Orfini
(entrambi fanno parte della corrente dei Giovani Turchi, cioè la
sinistra del partito: Fassina, scrive Orfini su Twitter, “riconosce
merito a Monti nella gestione fase, ma dice che agenda non basta. Il che
è innegabile. Fa proposte che sono quelle Pd”. Sempre da Twitter
replica Paolo Gentiloni considerato vicino alla corsa
delle primarie di Renzi: critica l’articolo di Fassina e dice “Fassina
rottama Monti. Bersani condivide?. Comunque il ragionamento ha un
difetto: l’Italia non può stampare dollari”.
Nessun commento:
Posta un commento
Di la tua