Palmiro Togliatti fece il “Partito Nuovo”, ora i suoi sedicenti eredi
ne hanno una fottuta paura. E’ questa la ragione del loro
incomprensibile (all’apparenza) comportamento anomalo. Sono all’opposto
del PD di Renzi, ma guai a parlare di separazione. Contestano i
principali provvedimenti del Governo, ma poi li votano in massa. La
normalità sarebbe quella di prendere atto che “la Ditta” ormai ha
cambiato denominazione e “mission” , che è passata “armi e bagagli” al
nemico e avvviarsi a prendere una strada diversa. Ma quando sentono
parlare di nuove formazioni e aggregazioni politiche fuggono da esse
come la peste. Non è incoerenza, non è pazzia è un lucido ragionamento
di potere. In un Partito o soggetto nuovo della sinistra sarebbero,
inevitabilmente, destinati a restare dietro le quinte. Ve lo immaginate
che appeal potrebbe avere una “cosa tre” con D’Alema Presidente e
Bersani segretario. Una roba del genere non la voterebbero nemmeno loro.
E allora per restare ancora in pista meglio accontentarsi di quello che
passa il convento Renziano.
E’ per questa ragione che si stanno impuntando sull’Italicum.
L’obbiettivo vero, non è cambiare le controriforme istituzionali e sul
lavoro, ma riuscire a portare a casa, alle prossime elezioni politiche,
almeno 50 deputati, per essere determinanti nella formazione del Governo
e nella vita della prossima legislatura. Obiettivo di sopravvivenza.
Obiettivo difficile da realizzarsi. Dopo la fuga dei “Giovani Turchi”
(Orfini e una marea di Parlamentari e amministratori locali) il 28%
preso da Cuperlo alle primarie, internamente vale meno del 10%. Ipotesi
che diventa praticamente impossibile se la Segreteria nazionale ha il
potere, come recita l’Italicum, di nominare 100 deputati, per effetto
dell’elezione diretta dei capilista. Gli spazi si restringerebbero e
contro una concorrenza agguerrita di renziani, turchi e popolari sarebbe
più che improbabile avere quei numeri di cui si parlava prima. E’ per
questo che si stanno organizzando sul territorio. Non per fare un
partito nel partito, ma per metter in piedi comitati elettorali che
organizzino, per tempo, le preferenze per i loro candidati, un po’
dappertutto.
E se l’Italicum non cambia? Pazienza si
accontenteranno di fare la piccola minoranza dell’impero Renziano,
convinti di essere utili al sovrano e di avere, con le loro inutili
chiacchiere di dissenso un giorno si e l’altro pure, la visibilità
sproporzionata al loro peso reale, di adesso. L’offerta è una copertura a
sinistra che tenga fermi i voti di quelli che hanno un cuore ancora
rosso, la Cgil (e non si sa per quanto) e qualche altra cosina. Una
specie di prostituzione politica, che però non servirà a nulla. Il corso
di destra del Pd è ormai irreversibile e nel suo dna non c’è spazio
nemmeno per i finti sinistri. Lo sanno benissimo. Sono coscienti che nel
Partito Democratico si sta consumando la loro lenta ma inesorabile
fine. Ma , nel gioco del potere, è meglio qualcosa che niente. E’ per
questo che hanno una paura terribile della “Coalizione Sociale”. Gli
toglie spazio all’interno, gli rovina il giochino di presentasi come
unici rappresentarti della sinistra, li avvicina paurosamente alla fine,
che, per fortuna, è l’unica cosa certa di questo triste viale del
tramonto.
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