Le dimissioni sono sopravvalutate. Non bisognerebbe
considerarle la conclusione di uno scandalo, finale in gloria per
chi (in questo caso Renzi) voleva i disonorati (in questo caso
Lupi) fuori dal suo governo, ma non poteva dirlo ad alta voce. E non
poteva perché rischiava di perdere l’appoggio degli alleati. Renzi
lascia Lupi e si tiene stretto Alfano. Riceve applausi, quando dovrebbe
chiedere scusa e spiegare perché ha scelto e confermato quel
ministro. Lui, così attento alla narrazione positiva, ci
raccomandava il «merito». Mentre attorno raccomandavano i figli.
Lupi non è indagato. Non fosse per il solito malloppo di
intercettazioni sarebbe rimasto al suo posto, perfetta eccellenza
italiana pronta per la prima fila dell’Expo. Non è sul rottamatore,
è chiaro, che si poteva fare affidamento per ristabilire un minimo
di correttezza e trasparenza. Del resto Grandi opere e leggi
obiettivo non se ne vanno con Lupi. E a giudicare dai
profondissimi silenzi prima delle dimissioni, e dagli eccessivi
complimenti dopo, le abitudini dell’ex ministro non sono
sconosciute alla compagnia che resta a reggere il governo.
Non se n’è andata la ministra Boschi, azionista di una banca in
cui suo padre era vicepresidente e suo fratello dirigente,
commissariata da Bankitalia che ha ragione di temere per
i depositi dei correntisti. Non ha fatto una piega Renzi, quando si
è saputo che il suo grande finanziatore Serra ha speculato sulle
banche popolari, valorizzate da un decreto del governo. E ha tirato
dritto quando è venuto fuori che alla sua cena elettorale da mille
euro a testa c’era Buzzi, che i magistrati considerano il regista
di Mafia Capitale. Anzi, si è rifiutato di fornire l’elenco di tutti
i commensali per ragioni di privacy. E quanto a moralità, da
presidente del Consiglio si trova adesso a dover sostenere la
candidatura del condannato De Luca in Campania.
Tutto questo resta, oggi che Lupi se ne va. E se ne va da ministro,
non da indispensabile alleato. Consegnate le dimissioni,
discuterà con Alfano e Renzi quale altra poltrona assegnare a Ncd.
Poi, informa un comunicato, parlerà ai giovani del suo partito di
«idee e valori per il futuro dell’Italia». C’è attesa per i valori.
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