Forza Italia e Pd correranno
insieme per le primarie di coalizione in vista delle elezioni
amministrative di Agrigento della prossima primavera.
L’ufficializzazione dell’accordo tra le due forze politiche è arrivata
al termine di un incontro alla presenza del Governatore siciliano
Rosario Crocetta. Il segretario regionale democratico Raciti: “Saranno
liste civiche, il nostro simbolo non sarà accanto a quello dei
berlusconiani”
Forza Italia e Pd correranno insieme alle amministrative di Agrigento.
Il nuovo sindaco, dunque, sarà il risultato di un accordo che
stringeranno democratici e berlusconiani. L’intesa si è concretizzata
dopo un incontro al quale ha partecipato anche il presidente della
Regione Sicilia Rosario Crocetta e Riccardo Gallo Afflitto, vicesegretario regionale di Fi, ritenuto un fedelissimo di Marcello Dell’Utri. Non solo: la circostanza quasi inedita è che anche i berlusconiani parteciperanno alle primarie di coalizione per scegliere il candidato sindaco.
Da una parte dunque quello che i vertici di Fi schifano a livello
nazionale (le primarie, sul quale c’è il grosso dello scontro tra Berlusconi e Fitto) va bene a livello locale, dall’altra per il Pd pare non imbarazzare l’accordo con i forzisti. Il segretario regionale Fausto Raciti
lo spiega con il fatto che il candidato che correrà alle primarie sarà
solo “sponsorizzato” da Forza Italia e dunque sulla scheda non si
vedranno di fianco i simboli di Pd e Fi. “Ad Agrigento il simbolo del Pd
convive con delle liste civiche e non con Forza Italia – spiega il
segretario regionale democratico Fausto Raciti – Non ci
vedo nulla di scandaloso o di incredibile”. Per Raciti, dunque, non c’è
un accordo diretto con Forza Italia, ma un’intesa con alcuni “movimenti
civici tra cui Patto per il territorio che al suo
interno ha anche ex esponenti di Forza Italia, ma che hanno deciso di
aderire a quel progetto”. Agrigento nei mesi scorsi era stata al centro
delle polemiche per lo scandalo sulla proliferazione delle commissioni
consiliari: 1133 sedute nel 2014, costate al Comune 285mila euro ed una
serie di indagini della Procura. A inizio febbraio i consiglieri
comunali avevano rassegnato le dimissioni provocando la decadenza
dell’assemblea.
In una situazione del tutto rovesciata succede poi che sia l’Udc a tirarsi fuori dal maxi-accordo. I centristi non hanno partecipato all’incontro e presenteranno un loro candidato, Calogero Firetto, l’attuale sindaco di Porto Empedocle. “Avrebbero voluto anche me in questo calderone – spiega Firetto all’AdnKronos
– ma ho detto no. In provincia di Agrigento non ci saranno primarie
tranne ad Agrigento città e guarda caso Forza Italia correrà con la
coalizione di centrosinistra”. Secondo Firetto è un “già visto” tanto
che fa una previsione sul risultato delle primarie: “Vi dico che vincerà
con assoluta certezza il candidato di Riccardo Gallo, Silvio Alessi – dice – Vedrete che ho ragione. Dunque il candidato del Pd sarà un esponente di Forza Italia”.
All’incontro che ha sancito l’intesa oltre a Crocetta hanno partecipato Giuseppe Zambito, segretario provinciale del Pd, la vicepresidente della Regione e assessore alla Formazione della Sicilia, Mariella Lo Bello, Maria Iacono, l’ex assessore alla Formazione Nelli Scilabra, oggi nella segreteria di Crocetta, il deputato Angelo Capodicasa, Salvatore Cascio, Piero Macedonio, Riccardo Gallo Afflitto, vicesegretario regionale di Forza Italia in Sicilia, vicinissimo a Vincenzo Gibiino (Forza Italia). Non c’era Marco Zambuto, presidente del Pd regionale ed ex sindaco di Agrigento, ma è tra coloro che hanno caldeggiato l’accordo Pd-Fi.
In questo frittatone succede poi che non si sa cosa farà invece il
Nuovo Centrodestra, visto che Agrigento è la città del leader del
partito Angelino Alfano. Ad Agrigento le primarie si terranno il 22 marzo. Saranno 4 i candidati: Silvio Alessi, uomo di Riccardo Gallo Afflitto, numero due di Forza Italia in Sicilia e vicino a Michele Cimino, Epifanio Bellini, esponente del Pd, Piero Marchetta, ex assessore provinciale, e Peppe Vita,
outsider di sinistra. Crocetta non nasconde la sua soddisfazione per
questo accordo e parla di un “progetto di cambiamento forte per la città
di Agrigento”. Ma i mal di pancia nel Pd sono solo all’inizio e la
partita è ancora lunga.
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