di Armando Allegretti, www.umbrialeft.it
PERUGIA - Dopo 13 anni si chiude un’era. Dopo 13
anni Vinti lascia la guida del Partito di Rifondazione Comunista
dell’Umbria e lo lascia nelle mani di Luciano Della Vecchia, assessore
ai Trasporti della Provincia di Perugia. Uno dei “ragazzi” cresciuti
proprio durante i 13 anni della segreteria di Vinti, un segretario con
le idee chiare e con tanta voglia di fare e che sul suo programma ha
raccolto 40 voti a favore e solo 3 contrari, su 43 votanti.
Ha parlato di rinnovamento del Partito, nel suo intervento Luciano
Della Vecchia, un rinnovamento che rappresenta tutti. Ha sottolineato la
difficoltà economica del Paese indicando come ricetta per uscire dalla
crisi l’unione delle persone per un confronto e un progetto comune.
Anche l'Umbria - ha detto - continua ad essere attraversata da una
profonda crisi economica: le politiche del governo Monti si abbattono
non solo sulle fasce più deboli della popolazione, del ceto medio e del
lavoro dipendente come dimostrato dalla riforma del mercato del lavoro e
dalla manomissione dell'articolo 18, ma anche sugli Enti locali, i veri
presidi dello stato sociale e dei servizi ai cittadini nel nostro
specifico contesto regionale.
La necessità di una sinistra unita è una priorità anche del neo
segretario: serve rilanciare nel centro-sinistra umbro il confronto
politico su un evidente quanto pesante cambio di fase. Serve che la
sinistra unita si formi e che sia unita sul lavoro, elemento fondante
della costituzione e diritto di tutti i lavoratori.
La politica del Governo Monti sta avendo un effetto terribile, oltre
che sui cittadini, anche sulle finanze della Regione, delle Province e
dei Comuni che stentano a chiudere i loro bilanci ed in ogni caso non
riescono più a garantire il mantenimento di servizi pubblici essenziali e
fondamentali per la vita delle nostre comunità e per la dignità delle
persone così come li abbiamo conosciuti in Umbria.
Noi dobbiamo osare, non dobbiamo aver paura, soprattutto nei momenti
di partecipazione per la costruzione di una politica alternativa in
Umbria e in Italia. Una politica difficile ma con metodo e
partecipazione possiamo farcela.
Dobbiamo e possiamo dirlo chiaramente: questo governo in mano agli
interessi della BCE non può più essere tollerato e i cittadini devono
essere chiamati a decidere del loro futuro, di quali politiche
redistributive adottare contro la crisi, di quali cambiamenti mettere in
campo per ripristinare la democrazia e restituire il primato ad una
politica oggi messa sotto scopa da opinionisti e comici.
Crediamo che nella nostra regione ci siano tutte le condizioni
affinchè il centro-sinistra possa osare questa reazione e consolidare
sui nostri territori una risposta politica appropriata alla crisi
economica e sociale e alla sciagura del governo Monti, recuperando e
mettendo a valore le radici culturali profonde che sono nelle sue
migliori tradizioni di governo buono, democratico e di sinistra. Questo è
il nostro impegno. La sinistra la vogliamo unire davvero.
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