mercoledì 27 giugno 2012

Si scrive Pd, Udc più Sel. Si legge suicidio della sinistra di Matteo Pucciarelli, Micromega

La politica fatta con le alchimie di palazzo, senza tener conto di quello che succede fuori: diciamo la verità, il dalemismo – sottoprodotto del togliattismo, che perlomeno aveva una base ideologica profonda – ha vinto, ha storicamente vinto. Perché ormai qualsiasi leader non è più incalzato da domande sul «che fare?» ma sul «con chi stare?». E intanto ci si scorda dei progetti, delle idee, di una visione del Paese, delle soluzioni ai problemi.
Lo schemino davvero molto arguto uscito fuori da quel trust di cervelli che è la direzione del Pd è questo: dentro Casini, fuori Di Pietro. Riproponendo schemi vecchi di 30 o 40 anni, perché a quelli come D’Alema e Veltroni, probabilmente, alle Frattocchie formattarono il cervello. Una fantastica e temibile coalizione stile Partitone vecchia maniera, con l’ala destra post-amendoliana (Udc), con il centro post-berlingueriano (Pd) e la sinistra post-ingraiana (Sel).
Va bene, mettiamo che Vendola ci sta (e ci starà sicuramente), mettiamo anche che lo schemino funziona e per una serie di coincidenze astrali favorevoli l’alleanza vince.
La riforma del lavoro della Fornero, che a breve Pd e Udc voteranno, verrà ritoccata oppure no? Perché Vendola, al momento, ne è uno “strenuo” oppositore.
I matrimoni gay verranno istituzionalizzati oppure no? Perché Vendola, al momento, ne è uno “strenuo” sostenitore.
Anche e soprattutto dopo la vittima di ieri, la missione in Afghanistan verrà prorogata oppure no?  Perché Vendola, al momento, ne è uno “strenuo” oppositore.
Il fiscal compact, che a breve verrà votato da Pd e Udc, verrà ridiscusso oppure no?  Perché Vendola, al momento, ne è uno “strenuo” oppositore.
La Fiat verrà convocata per un serrato confronto col governo, come fecero nei loro paesi la Merkel prima (con l’Opel) e Sarkozy dopo (con la Renault)? E verrà garantito il ritorno della democrazia in fabbrica, mettendo in chiaro che l’iscrizione a un determinato sindacato (la Fiom) non può essere motivo di discriminazione?
La patrimoniale che chiedono Vendola e la Cgil, la faranno? E l’investimento sulla Tav, la Tav che Vendola non vuole, verrà confermato oppure no? L’esito dei referendum dello scorso anno verrà rispettato, come chiede Vendola, oppure il nuovo governo se ne fregherà altamente come al momento stanno facendo Pd e Udc? Un piano di edilizia popolare è previsto, oppure verranno premiate (ancora) le cementificazioni dei privati, leggi Caltagirone?
Sono domande retoriche: la risposta la sanno tutti, compreso Vendola. Parliamo pure di «alleanza tra moderati e progressisti», che fa molto pensatori riformatori. Ma ben sapendo che verrà da rimpiangere l’Unione del 2006, da Mastella a Bertinotti. Si scrive Pd-Udc-Sel, si legge suicidio della sinistra.

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