domenica 17 giugno 2012

La torta di Marchionne di Alessandro Robecchi, Il Manifesto


Oggi è il compleanno del dottor Sergio Marchionne che, secondo La Stampa, festeggerà non andando in ufficio e staccando i numerosi telefonini (giuro, c'è scritto così). Le celebrazioni del sessantesimo compleanno prevedevano anche alcuni sacrifici umani, il lancio della nuova Balilla a carbone, la creazione di due nuovi sindacati gialli e l'inaugurazione delle colonie estive per i figli dei dipendenti Chrysler, ma poi ha vinto la sobrietà.
L'altro ieri, invece, Marchionne era a Madrid, ad annunciare un taglio di investimenti in Europa per mezzo miliardo di euro, così, tanto per tenersi in esercizio. Ragionamento impeccabile in tre mosse. Mossa numero uno: il mercato non tira (e chi l'avrebbe mai detto, a parte sette miliardi di terrestri!). Mossa numero due: quando il mercato non tira non si lanciano nuovi modelli, non siamo mica scemi come la Volkswagen, per dire. Mossa numero tre: non vedrete nei concessionari la Nuova 850 a benzina normale, né la Nuova 124, e nemmeno la Nuova Duna dalle strabilianti prestazioni, da zero a cento all'ora in 2 giorni, 3 ore e 46 minuti netti.
In questo quadro, che potrebbe apparire desolante se non scrivete per La Stampa o per il Corriere della Sera, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno: La Stampa e il Corriere della Sera. Il quale mette addirittura in un riquadratino rosso ben visibile la cifra di 20 miliardi di investimenti per l'Italia, una vecchia promessa usata per ricattare i lavoratori di Pomigliano e mai mantenuta. In compenso, toni celebrativi per l'investimento Fiat in Spagna: d'ora in poi costruirà i camion solo lì grazie a sgravi fiscali e agevolazioni varie, per cui l'investimento non lo fa Fiat, lo fa il governo spagnolo, ma la claque applaude lo stesso. Melfi senza la Grande Punto verrà ridimensionata? Può darsi. Mirafiori resisterà? Speriamo. Comunque buon compleanno: dalla torta dovevano uscire tre ballerine, ma due sono in cassa integrazione e la terza appariva svogliata e stanca. Aveva fretta di trasferirsi a Detroit.

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