Gianroberto Casaleggio |
IL LATO OSCURO DELLA FORZA
lettera aperta agli attivisti del M5S
Lo sfondamento elettorale del Movimento cinque stelle (M5S) ha gettato il "grillismo" al centro del dibattito politico, e sotto la luce dei riflettori dei media di regime. Una domanda cruciale, per capire la natura del movimento, da dove viene e dove vuole andare a parare, è il legame tra i due guru fondatori: Grillo e Casaleggio.
Se fino a ieri questo problema era dibattuto in una piccola nicchia sul web, ora è al centro dell'attenzione. Molti i quotidiani che se ne sono occupati, ad esempio Marco Alfieri, su LA STAMPA del 26 maggio [Grillo e l'ombra inquietante di Casaleggio].
La cosa ha obbligato Gianroberto Casaleggio a venire allo scoperto, con una lettera indirizzata al Corriere della Sera [Casaleggio: "Ho scritto io le regole del M5S"] e da questo quotidiano messa in bella mostra, sia sulla versione stampata che quella sul web. Una lettera interessante, poiché Casaleggio, pur dicendo che egli non sta "dietro" ma "accanto" a Grillo, conferma alla grande di essere non solo un consigliere di Grillo per quanto attiene alla comunicazione, ma un vero e proprio mentore politico e l'architetto di tutta l'operazione politica.
Non si può dribblare la questione di quale sia, se c'è, il disegno politico e culturale. Il M5S è quel che sembra, o è solo un veicolo e una maschera di una conventicola che ha un disegno strategico? Possiede una sua idea di società? E se ce l'ha, qual é? E che giudizio darne?
E' in questo quadro che ha una notevole importanza vedere e ascoltare il videoclip ("Gaia: un nuovo ordine mondiale è nato oggi") con cui la Casaleggio associati, nel 2008, ben quattro anni dopo il sodalizio tra Casaleggio e Grillo, si presentò al suo pubblico.
lettera aperta agli attivisti del M5S
di http://Sollevazione.blogspot.com
Lo sfondamento elettorale del Movimento cinque stelle (M5S) ha gettato il "grillismo" al centro del dibattito politico, e sotto la luce dei riflettori dei media di regime. Una domanda cruciale, per capire la natura del movimento, da dove viene e dove vuole andare a parare, è il legame tra i due guru fondatori: Grillo e Casaleggio.
Se fino a ieri questo problema era dibattuto in una piccola nicchia sul web, ora è al centro dell'attenzione. Molti i quotidiani che se ne sono occupati, ad esempio Marco Alfieri, su LA STAMPA del 26 maggio [Grillo e l'ombra inquietante di Casaleggio].
La cosa ha obbligato Gianroberto Casaleggio a venire allo scoperto, con una lettera indirizzata al Corriere della Sera [Casaleggio: "Ho scritto io le regole del M5S"] e da questo quotidiano messa in bella mostra, sia sulla versione stampata che quella sul web. Una lettera interessante, poiché Casaleggio, pur dicendo che egli non sta "dietro" ma "accanto" a Grillo, conferma alla grande di essere non solo un consigliere di Grillo per quanto attiene alla comunicazione, ma un vero e proprio mentore politico e l'architetto di tutta l'operazione politica.
Non si può dribblare la questione di quale sia, se c'è, il disegno politico e culturale. Il M5S è quel che sembra, o è solo un veicolo e una maschera di una conventicola che ha un disegno strategico? Possiede una sua idea di società? E se ce l'ha, qual é? E che giudizio darne?
E' in questo quadro che ha una notevole importanza vedere e ascoltare il videoclip ("Gaia: un nuovo ordine mondiale è nato oggi") con cui la Casaleggio associati, nel 2008, ben quattro anni dopo il sodalizio tra Casaleggio e Grillo, si presentò al suo pubblico.
A
premessa. Per chi scrive sono chiare 2 cose: (1) che il M5S è oramai un
movimento di massa, per quanto solo d'opinione, e in quanto tale va
giudicato; (2) che il successo del M5S —avendo
colpito e indebolito un regime politico e sociale in cui ristrette
oligarchie capitalistiche fanno il bello e il cattivo tempo— è un fatto salutare.
Detto questo non ci si può esimere dal dare un giudizio, culturale prima ancora che politico, della narrazione di cui sopra. E il giudizio non può che essere impietoso. Ma prima di dare questo giudizio va chiarita una cosa: noi non pensiamo, come affermato da diversi apologeti della Casaleggio, che il video sia solo una mera operazione di marketing e che il messaggio sia solo un'escamotage da piazzisti per aumentare le vendite, senza cioè alcuna pretesa politica e ideologica. Noi siamo dell'idea che quella del video sia una esplicita narrazione ideologica. Una narrazione certo ambigua, ma nella sua tetra perfidia, nel suo sinistro carattere apocalittico, essa ha la potenza di un messaggio incontrovertibile.
E qual è questa narrazione? In buona sostanza questa: il Bene, ovvero l'Occidente "democratico" (imperialistico aggiungiamo noi), rigenerato dalla potenza salvifica di internet, si trova costretto a combattere la terza guerra mondiale contro il Male, ovvero il blocco tra Russia, Cina e il mondo islamico (dove internet è controllata e mutilata). La guerra, catastrofica, provoca la morte di sei miliardi di esseri umani, si conclude con la vittoria del Bene, dell'Occidente, grazie a ciò anche "la rete trionfa". Dopo di che i sopravvissuti, tramite le proprietà taumaturgiche di internet, fondano la net democracy, un sistema mondiale che intreccia la "democrazia diretta di migliaia di comunità riunite attraverso la rete" con un regime centrale presidenzialista (Gaia). Un sistema in cui sono cancellati "partiti politici, ideologie e religioni". Per la precisione: Google crea un network sociale mondiale (earthlink): "per essere tu devi essere in earthlink o non avrai un'identità, non è più richiesto un passaporto". Il video si chiude con l'inquietante asseverazione che "la conoscenza collettiva è la nuova politica".
La narrazione, squisitamente ideologica, si compone quindi di due parti. La prima descrittiva, la seconda prescrittiva. (A) L'umanità va verso una guerra e (B) essa risorge grazie alla vittoria campale dell'Occidente fondando un nuovo ordine mondiale.
Per quanto attiene alla prima parte (sorvoliamo sulle numerose stupidaggini, tra cui l'oblio in cui vengono gettati il miliardo e mezzo di cittadini africani e quelli latinoamericani), è spaventoso come essa sia una versione, nemmeno edulcorata, dell'Armageddon tanto in voga negli ambienti cristiano-sionisti nordamericani. L'idea centrale di Armageddon è che stiamo andando verso un conflitto ineluttabile tra l'Occidente democratico, raggruppato attorno all'asse euro-atlantico, contro il "mondo totalitario" della triade Russia-Cina-Iran, e la battaglia avrà appunto come epicentro Israele e scoppierà anzi in sua difesa. Sintomatico è che questo scenario apocalittico non venga minimamente esecrato. La guerra è presentata come battaglia ineluttabile e necessaria affinché vinca la net democracy. Due paradigmi saltano agli occhi: un'aperta apologia imperialistica della funzione redentrice dell'Occidente, e un'implicito e fascistoide culto della funzione rigeneratrice e palingenetica della guerra.
Il nuovo ordine mondiale post-apocalisse è in perfetta sintonia con le premesse: un sistema globalista e dispotico di tipo orwelliano in cui, cancellati nazioni, partiti, ideologie e religioni, viene addirittura imposta, sotto le mentite spoglie della "conoscenza o intelligenza collettiva", una nuova teosofia fondamentalista livellatrice del pensiero. Internet diventa la modalità di connessione e di controllo di una società atomizzata e autoritaria. Sotto piccole comunità autogestite, sopra un potere centrale assolutistico, probabilmente ierocratico.
Uno stravagante e inquietante mostro anarco-fascista (non ce ne vogliano gli amici anarchici).
Tre domande sorgono inesorabili:
(1) La Casaleggio associati si riconosce nella spaventosa narrazione Gaia? o si è trattato solo di una disdicevole operazione di marketing?
(2) Beppe Grillo ne era a conoscenza? Si riconosce o respinge il delirante messaggio?
(3) La cosa più importante: cosa aspettano gli attivisti del M5S a dissociarsi dalla Casaleggio? A chiedere a Beppe Grillo di chiarire e fare altrettanto?
Detto questo non ci si può esimere dal dare un giudizio, culturale prima ancora che politico, della narrazione di cui sopra. E il giudizio non può che essere impietoso. Ma prima di dare questo giudizio va chiarita una cosa: noi non pensiamo, come affermato da diversi apologeti della Casaleggio, che il video sia solo una mera operazione di marketing e che il messaggio sia solo un'escamotage da piazzisti per aumentare le vendite, senza cioè alcuna pretesa politica e ideologica. Noi siamo dell'idea che quella del video sia una esplicita narrazione ideologica. Una narrazione certo ambigua, ma nella sua tetra perfidia, nel suo sinistro carattere apocalittico, essa ha la potenza di un messaggio incontrovertibile.
E qual è questa narrazione? In buona sostanza questa: il Bene, ovvero l'Occidente "democratico" (imperialistico aggiungiamo noi), rigenerato dalla potenza salvifica di internet, si trova costretto a combattere la terza guerra mondiale contro il Male, ovvero il blocco tra Russia, Cina e il mondo islamico (dove internet è controllata e mutilata). La guerra, catastrofica, provoca la morte di sei miliardi di esseri umani, si conclude con la vittoria del Bene, dell'Occidente, grazie a ciò anche "la rete trionfa". Dopo di che i sopravvissuti, tramite le proprietà taumaturgiche di internet, fondano la net democracy, un sistema mondiale che intreccia la "democrazia diretta di migliaia di comunità riunite attraverso la rete" con un regime centrale presidenzialista (Gaia). Un sistema in cui sono cancellati "partiti politici, ideologie e religioni". Per la precisione: Google crea un network sociale mondiale (earthlink): "per essere tu devi essere in earthlink o non avrai un'identità, non è più richiesto un passaporto". Il video si chiude con l'inquietante asseverazione che "la conoscenza collettiva è la nuova politica".
La narrazione, squisitamente ideologica, si compone quindi di due parti. La prima descrittiva, la seconda prescrittiva. (A) L'umanità va verso una guerra e (B) essa risorge grazie alla vittoria campale dell'Occidente fondando un nuovo ordine mondiale.
Per quanto attiene alla prima parte (sorvoliamo sulle numerose stupidaggini, tra cui l'oblio in cui vengono gettati il miliardo e mezzo di cittadini africani e quelli latinoamericani), è spaventoso come essa sia una versione, nemmeno edulcorata, dell'Armageddon tanto in voga negli ambienti cristiano-sionisti nordamericani. L'idea centrale di Armageddon è che stiamo andando verso un conflitto ineluttabile tra l'Occidente democratico, raggruppato attorno all'asse euro-atlantico, contro il "mondo totalitario" della triade Russia-Cina-Iran, e la battaglia avrà appunto come epicentro Israele e scoppierà anzi in sua difesa. Sintomatico è che questo scenario apocalittico non venga minimamente esecrato. La guerra è presentata come battaglia ineluttabile e necessaria affinché vinca la net democracy. Due paradigmi saltano agli occhi: un'aperta apologia imperialistica della funzione redentrice dell'Occidente, e un'implicito e fascistoide culto della funzione rigeneratrice e palingenetica della guerra.
Il nuovo ordine mondiale post-apocalisse è in perfetta sintonia con le premesse: un sistema globalista e dispotico di tipo orwelliano in cui, cancellati nazioni, partiti, ideologie e religioni, viene addirittura imposta, sotto le mentite spoglie della "conoscenza o intelligenza collettiva", una nuova teosofia fondamentalista livellatrice del pensiero. Internet diventa la modalità di connessione e di controllo di una società atomizzata e autoritaria. Sotto piccole comunità autogestite, sopra un potere centrale assolutistico, probabilmente ierocratico.
Uno stravagante e inquietante mostro anarco-fascista (non ce ne vogliano gli amici anarchici).
Tre domande sorgono inesorabili:
(1) La Casaleggio associati si riconosce nella spaventosa narrazione Gaia? o si è trattato solo di una disdicevole operazione di marketing?
(2) Beppe Grillo ne era a conoscenza? Si riconosce o respinge il delirante messaggio?
(3) La cosa più importante: cosa aspettano gli attivisti del M5S a dissociarsi dalla Casaleggio? A chiedere a Beppe Grillo di chiarire e fare altrettanto?
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