Prima
di leggere i dati che troverete di seguito è bene fare una dovuta
precisazione. Le pratiche sociali nelle quali è impegnato il nostro
partito non devono essere lette come un'attività striumentale per il
risultato elettorale ma per dare una mano concreta alla classe di cui ci
sentiamo strumento. Ciò non vuol dire che la funzione di massa che
svolgiamo attraverso le pratiche sociali, come quella dei Gruppi di
Acquisto Popolare, sia da collocarsi come attività di volontariato priva
di una dimensione politica. Tutt'altro, le nostre pratiche sociali
nascono dentro la crisi e contro la crisi e sono inserite in un percorso
legato al cambiamento di società in una prospettiva anticapitalista. Di
per se le pratiche sociali sono preliminari ma non sufficienti per la
costruzione di un programma di alternativa. Così come lavoriamo in
basso, così dobbiamo lavorare nel livello più alto della teoria, luogo
anch'esso fondamentale di lotta di classe per la costruzione
dell'egemonia. Questa tornata amministrativa ci consegna da questo
punto di vista dei dati sui quali riflettere. Nelle realtà dove abbiamo
operato con i GAP e con le pratiche di reinsediamento sociale emerge un
risultato maggiore rispetto agli altri seggi. Sento quindi il dovere di
comunicare anche per una valutazione condivisa dentro il partito l'esito
elettorale nelle elezioni comunali dove siamo riusciti a sviluppare in
maniera continuativa le attività di radicamento attraverso le pratiche
sociali.
PALERMO – Nel contesto positivo dovuto alle scelte
elettorali che ci hanno visto correre insieme ai Verdi in una lista
unica a sostegno di Orlando sfiorando il 5% (4,77) si sono svolte anche
le elezioni circoscrizionali che permettono un'analisi più puntuale del
voto rispetto al lavoro di radicamento nei quartieri. Nei seggi
circoscrizionali dove hanno operato i GAP e dove si è lavorato con
pratiche di radicamento sociale le percentuali sono state le seguenti.
Nella prima Circoscrizione dove c'è un circolo che lavora con il Gap da più di 2 anni, il risultato è del 6,7% ed eleggiamo un presidente di circoscrizione ed un consigliere. Nella VI c'era un circolo ed un Gap che ha lavorato per 2 anni. Il GAP si è poi trasferito alla V circoscrizione unificandosi con un altro circolo riportando il 4,74% ed eleggendo un consigliere, in questa circoscrizione per la prima volta, a fronte di un avanzamento complessivo registriamo un voto favorevole in un quartiere popolare, elemento da sottolineare positivamente dato che storicamente il nostro partito a Palermo ha avuto risultati positivi nei quartieri del centro e scarsi risultati nelle zone popolari. Elemento questo che viene confermato dal risultato nella VII circoscrizione, dove operiamo con un circolo che produce iniziativa politica classica e registriamo un risultato superiore al 7% eleggendo un presidente di circoscrizione. Nelle altre circoscrizioni, dove non abbiamo radicamento il dato medio si attesta sotto il 3%. A Palermo, dove il nostro partito ha optato una scelta chiara, non in solitaria ed in alternativa dal PD, le pratiche sociali e le attività di radicamento si sono quindi dimostrate come un valore aggiunto per ottenere un buon risultato complessivo.
Nella prima Circoscrizione dove c'è un circolo che lavora con il Gap da più di 2 anni, il risultato è del 6,7% ed eleggiamo un presidente di circoscrizione ed un consigliere. Nella VI c'era un circolo ed un Gap che ha lavorato per 2 anni. Il GAP si è poi trasferito alla V circoscrizione unificandosi con un altro circolo riportando il 4,74% ed eleggendo un consigliere, in questa circoscrizione per la prima volta, a fronte di un avanzamento complessivo registriamo un voto favorevole in un quartiere popolare, elemento da sottolineare positivamente dato che storicamente il nostro partito a Palermo ha avuto risultati positivi nei quartieri del centro e scarsi risultati nelle zone popolari. Elemento questo che viene confermato dal risultato nella VII circoscrizione, dove operiamo con un circolo che produce iniziativa politica classica e registriamo un risultato superiore al 7% eleggendo un presidente di circoscrizione. Nelle altre circoscrizioni, dove non abbiamo radicamento il dato medio si attesta sotto il 3%. A Palermo, dove il nostro partito ha optato una scelta chiara, non in solitaria ed in alternativa dal PD, le pratiche sociali e le attività di radicamento si sono quindi dimostrate come un valore aggiunto per ottenere un buon risultato complessivo.
GENOVA – A Genova le elezioni devono essere lette in un quadro più
difficoltoso per il nostro partito. In questo caso il risultato per le
comunali non è entusiasmante mentre per le circoscrizionali raddoppiamo i
voti presi al Comune passando dal 2,28 a circa il 4,3. Lo scarto di due
punti percentuali è dato molto probabilmente dalla capacità della lista
civica per Doria Sindaco di essersi presentata come lista di sinistra e
di aver pescato nel nostro elettorato attirato anche dal voto verso il
M5S. Anche qui le elezioni circoscrizionali ci permettono di
evidenziare il lavoro del GAP che opera nel quartiere di San Teodoro. In
questi 3 seggi avanziamo complessivamente rispetto al voto del 2010, ed
in un seggio avanziamo addirittura rispetto alle comunali del 2007 che
sono precedenti alla scissione.
RIETI– A Rieti il nostro partito si è presentato in una coalizione con il centro sinistra.
Nei seggi che si trovano nei quartieri popolari che coincidono con due
seggi il dato è del 7,28% e 8% a fronte di un dato medio del 4,1% che ci permette di eleggere un consigliere
CUNEO – A Cuneo il nostro partito si è presentato con una lista per i
Beni Comuni in una coalizione di centro sinistra che vedeva il nostro
candidato come vincitore. Il risultato della lista è stato
straordinario, il 6,55%. Nel seggio da dove da tre anni facciamo il GAP
il risultato per la nostra lista è di circa l'11%. I due rappresentanti
del PRC più votati nella lista hanno ottenuto con le preferenze gli
stessi voti che il PRC ha preso complessivamente alle regionali.
OMEGNA – Ad Omegna stiamo lavorando da circa due anni con attività di radicamento sociale nei quartieri popolari e con un GAP che lavora in maniera stabile e strutturata la nostra lista sfiora il 12% alle regionali il dato era del 4,3%.
PARMA – In questa città ci siamo presentanti con una
coalizione per i beni comuni che complessivamente ha raggiunto un
ottimo risultato, sopra il 5%, eleggendo in consiglio comunale la
candidata a sindaco. La lista del PRC non è andata bene come la
coalizione, posizionandosi sotto il 2%. In questa città i GAP hanno
operato da circa due anni nei quartieri popolari, ma negli ultimi mesi
hanno cambiato più volte quartiere per problemi logistici perdendo molti
aderenti. Dai dati che abbiamo ricevuto dai compagni che lavorano sul
GAP, è difficile capire se ci sia stato un elemento di consenso politico
per il nostro partito rispetto alle attività svolte nel quartiere.
L'AQUILA – In questa città ci siamo presentati in
coalizione con il centro Sinistra, il risultato è stato buono dato che
abbiamo ottenuto il 3% aumentando rispetto alle scorse comunali del 2007
dello 0,5% (prima della scissione). Come molti saprete abbiamo
costruito come PRC un'intervento durato circa 7 mesi nella gestione
diretta assieme alle Brigate della Solidarietà Attiva di alcuni campi
per i terremotati. Questo intervento ha inserito nuova energia nel
partito, ha prodotto nuovi giovani comunisti che si sono spesi con
coraggio nelle lotte contro la gestione emergenziale di Bertolaso. Molti
di questi si sono candidati nella lista riportando 1/5 dei voti come
preferenze, rispetto ai voti complessivi. Prossimamente apriremo un
circolo nelle zone dove abbiamo operato, ovvero San Biagio in Tempera e
Camarda.
Questi dati ci permettano di dire che il lavoro dei GAP ha un
risultato positivo se riesce a strutturarsi con continuità. La
sporadicità dei GAP o la loro ristrutturazione continua non sembra
produrre elementi significativi di consenso dal punto di vista politico.
Sembra invece che in alcuni situazioni le pratiche siano un patrimonio
simbolico utile per allargare il consenso e la base militante del nostro
partito, in particolar modo in ambito giovanile.
Questi dati ci dicono che oggi accanto al giusto collocamento politico occorre inserire il giusto radicamento sociale, un lavoro che deve essere standardizzato in un contesto generale di riorganizzazione del partito. Il fatto che in molti casi il lavoro delle pratiche sociali coincide nei territori dove riusciamo ad allargare la nostra coalizione alle liste per i beni comuni conferma che l'idea del partito sociale ( un partito che si socializza con un sociale che si politicizza) è utile anche come metodo connettivo di una sinistra che si ricostruisce dal basso. Il radicamento classico, che ancora ci premia come in molte parti del centro Italia, deve essere accompagnato dalla capacità “rigenerativa” che offrono le pratiche sociali che abbiamo costruito in questi anni. Molto c'è da fare ma la strada sembra portare i primi frutti.
Nella foto il GAP di Cuneo assieme a Zulù dei 99 Posse
Questi dati ci dicono che oggi accanto al giusto collocamento politico occorre inserire il giusto radicamento sociale, un lavoro che deve essere standardizzato in un contesto generale di riorganizzazione del partito. Il fatto che in molti casi il lavoro delle pratiche sociali coincide nei territori dove riusciamo ad allargare la nostra coalizione alle liste per i beni comuni conferma che l'idea del partito sociale ( un partito che si socializza con un sociale che si politicizza) è utile anche come metodo connettivo di una sinistra che si ricostruisce dal basso. Il radicamento classico, che ancora ci premia come in molte parti del centro Italia, deve essere accompagnato dalla capacità “rigenerativa” che offrono le pratiche sociali che abbiamo costruito in questi anni. Molto c'è da fare ma la strada sembra portare i primi frutti.
Nella foto il GAP di Cuneo assieme a Zulù dei 99 Posse
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