Sono esattamente cinque mesi e mezzo che “Il Fatto quotidiano” chiede
al governo Monti di tassare i capitali nazionali “emigrati” in
Svizzera, come già fatto dai governi (di destra!) di Germania e
Inghilterra. Ora Monti dice che “si può fare”, e Bersani e Alfano spiegano che loro erano favorevoli da sempre. Bugie.
Nell’editoriale del 19 novembre 2011 su “Il Fatto quotidiano”, cioè esattamente due giorni dopo il voto di fiducia al governo dei tecnici,
definendolo un governo di “destra dignitosa”, scrivevo: “E’ sperabile
che questa destra dignitosa sappia dare immediatamente anche segnali
politici, che sono routine nella destra europea. La signora Merkel e
David Cameron hanno di recente firmato un accordo col governo svizzero
che costringerà tutti i capitali tedeschi e inglesi occultati nelle
banche della confederazione a pagare circa un 30% di tasse (con un
marchingegno che scoraggia ogni tentativo di trasferirli in paradisi
fiscali più catafratti). Berlino ne ricaverà 35 miliardi di euro. Gli
stessi banchieri svizzeri hanno quantificato in 30 miliardi [erano
calcoli per difetto, si è visto poi: il ricavato sarebbe intorno ai 50
miliardi] quello che da identico accordo verrebbe al fisco italiano.
Cosa aspetta Monti a imitare il premier e la cancelliera? La parola
‘equità’ comincerebbe ad approssimare di nuovo il significato che ha nei
dizionari”.
Perché Monti e l’inciucio a tre punte che lo sostiene (Alfano Bersani e Casini) hanno lasciato passare tutto questo tempo?
Perché si svegliano (anzi: promettono di svegliarsi) solo ora, di
fronte alla necessità di trovare 5 miliardi senza ricorrere all’aumento
dell’Iva, quando nei primi giorni del nuovo governo se ne potevano
raccogliere dieci volte tanti? Perché sentono crescere la rabbia e
l’indignazione dei milioni di italiani onesti e non privilegiati sulle
cui sole spalle sono stati caricati fin qui i “sacrifici” per “salvare
l’Italia”.
Questa rabbia è sacrosanta. I soldi
per risanare il paese ci sono, e in abbondanza. Sono quelli dei
grassatori evasori, dei grassatori corruttori, dei grassatori “amici
degli amici” delle cricche partitocratiche. A fare sul serio, non solo
ci sono soldi in abbondanza per risanare i conti pubblici, ma anche per
restituire a pensionati e tartassati una parte del maltolto delle troppe
misure-rapina che fin qui il governo ha spacciato come inevitabili solo
perché non ha voluto toccare i privilegiati e mariuoli di sempre.
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