Sabato 12 maggio manifestazione nazionale a Roma contro l'Europa delle banche.
In
Grecia le mobilitazioni popolari contro il memorandum hanno avuto un
effetto diretto nella dimensione politica, identificando principalmente
nella sinistra ed in particolar modo nel partito di Syriza uno strumento
per rompere il ricatto della Troika. In Grecia dove si registra l'apice
della crisi emergono due elementi, il primo è che la scissione
democrazia/capitalismo prodotta dalla crisi determina le condizioni per
la crescita delle forze anticapitaliste in una dinamica di massa. Il
secondo è che queste forze cresciute nelle mobilitazioni di piazza hanno
inceppato il meccanismo del rigore rompendo dal punto di vista
istituzionale la logica bipolare. Lo fanno senza mediazioni, non dicono
rigore e crescita, dicono no al rigore del memorandum! Oltre a questo,
anche la Francia vede una ripresa delle forze della sinistra di classe
che hanno contribuito a scrivere l'agenda politica del paese, ed in
Spagna è forte il movimento contro le politiche lacrime e sangue del
governo. In Italia invece questa dinamica sembra essere inceppata, dopo
la ben riuscita manifestazione del comitato No Debito nessuna struttura
politica ha pensato di riconvocare in uno spazio pubblico l'opposizione
al Governo Monti. In questo quadro appare evidente l'inadeguatezza dei
maggiori sindacati italiani rispetto alle mobilitazioni che si sono
avute nei paesi periferici della zona Euro. Inadeguata però, nell'intero
complesso delle sue forme lo è anche la sinistra, e superare questa
inadeguatezza è, almeno dal mio punto di vista, una responsabilità
comune che riguarda tutti noi. Volenti o nolenti, se non c'è una
dinamica che parte dai processi materiali della ristrutturazione in
atto, quello che prevale nella forme della protesta sono le dinamiche
populiste che tendono a cancellare lo scontro di classe. Un elemento
questo che non da troppi fastidi al Governo Monti. Dirò di più, Monti si
trova talmente a suo agio che può permettersi in questi giorni di
sostituirsi a Sarkozy nel rapporto con la Merkel, e presentarsi a fine
giugno in Europa con il Vincolo di Bilancio inserito in costituzione,
con il Fiscal Compact ratificato in parlamento, con la riforma delle
pensioni e del lavoro approvata, con politiche di rigore e tasse che
macinano i ceti popolari.
Monti ha fatto i
compiti che l'Europa gli ha chiesto, e li ha fatti bene, talmente bene
da consegnarli ancora prima del suono della campanella. L'assenza di
un'opposizione politica e sindacale adeguata è la complicità diretta del
PD sono elementi di estrema gravità perchè già proiettano il profilo
del prossimo Governo. Come Federazione della Sinistra abbiamo deciso
di superare in avanti questa difficoltà e di convocare in maniera
aperta, una manifestazione a Roma che si terrà il 12 maggio. Scendiamo
in piazza per far vedere che esiste un'opposizione contro la riforma del
lavoro e contro la ratifica del Fiscal Compact che verranno
prossimamente approvate in parlamento. Lo facciamo senza settarismi e
dando a tutti i soggetti la possibilità di partecipare. Lo facciamo non
semplicemente in una chiave nazionale, ma consci di essere inseriti in
una più ampia contestazione continentale alle politiche del rigore
liberista che oggi cominciano ad incrinarsi. Anche per questo è
importante scendere in piazza sabato, per costruire quel movimento sovra
- nazionale che manca in Europa, per far vedere insomma che se il
Partenone chiama alla sollevazione, il Colosseo risponde.
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