giovedì 24 maggio 2012

Uno vale uno (tranne Tavolazzi) di Federico Mello, Il Fatto Quotidiano

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Uno vale uno. Siamo tutti uguali. Decidono i cittadini e non esistono vertici. Questo il mantra del Cinque Stelle.
Sarà anche così, ma nel movimento c’è almeno una eccezione. Riguarda Valentino Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara. Come abbiamo già scritto su questo blog (“Epurazioni a cinque stelle”) Tavolazzi, a detta di molti 5S è il “più bravo” dei consiglieri comunali eletti dal movimento (Grillo appoggiò la sua lista civica), il più competente: fino ad poco tempo fa sempre a fianco di Grillo in numerose occasioni pubbliche a ricoprire il ruolo del “tecnico competente”.
Poi è successo, a marzo, che alcuni simpatizzanti Cinque Stelle abbiamo organizzato a Rimini un incontro per interrogarsi su come rafforzate la democrazia nel movimento. Tavolazzi vi partecipò, e per lui e gli altri partì all’istante una bella scomunica grillesca con la quale vennero espulsi dal movimento.
Veniamo ad oggi. Dopo l’incredibile successo di Federico Pizzarotti a Parma, Tavolazzi si è candidato a direttore generale del comune della città (lui smentisce, ma non è escluso che a volergli dare questo ruolo ci stia pensando lo stesso Pizzarotti). Tavolazzi avrebbe tutte le carte in regola per svolgere quel ruolo: sia la competenza che la stessa visione “politica” del neo-sindaco. Però, secondo Grillo, il sindaco Pizzarotti non può decidere da solo i destini della sua Parma. Questa mattina è partita un’altra scomunica, sempre dal blog di Grillo: “A Tavolazzi – scrive il blogger – è stato inibito l’uso congiunto del suo simbolo con quello del MoVimento 5 Stelle qualche mese fa”. La sua nomina “è una scelta impossibile, incompatibile e ingestibile politicamente. Mi meraviglio che Tavolazzi si ripresenti ancora sulla scena per spaccare il MoVimento 5 Stelle e che trovi pure il consenso di un consigliere dell’Emilia Romagna” (il bravo – a questo punto forse troppo – Giovanni Favia? chiediamo noi).
Non finisce qui. Grillo invita “chiunque fosse interessato alla posizione invii il suo curriculum a questa mail”. Il link porta ad un form per a segnalazioni su BeppeGrillo.it. Vi sembra normale? Vi sarebbe sembrato normale se, appena eletto Luigi De Magistris sindaco di Napoli, Antonio Di Pietro avesse chiesto a chi volesse diventare assessore nel comune partenopeo, di mandare un curriculum alla sua mail personale?
La situazione, per ora è di stallo: quando bisogna confrontarsi sui fatti, d’altronde, gli insulti e le epurazioni servono a poco. Sarà interessante però vedere cosa sceglierà Pizzarotti, e vedere anche come si comporterà Grillo se i suoi cittadini, ora amministratori, sceglieranno di testa loro come trasformare in realtà, la “nuova politica”.

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