giovedì 24 maggio 2012

"Vogliamo poter licenziare i lavoratori pubblici", dice Fornero

fornero_interno nuova 
Un paio di settimane fa la Cgil protestò perché "il manifesto" aveva osato scrivere "Via l'art. 18 nel pubblico impiego".
Quel povero giornale fu costretto a un articolo di "correzione", il giorno dopo, passato alla (nostra) storia come "l'articolo diSciotto". Sosteneva, la Cgil, che l'accordo firmato con Patroni Griffi - una delega, peraltro, non contenesse alcuna concessione ai licenziamenti, se non una vaga "ridefinizione dei licenziamenti per motivi disciplinari".
Ora il ministro Fornero arriva a chiarire che, sì, anche i dipendenti pubblici saranno licenzaiabili al pari di quelli privati. Naturalmente "per evitare disparità".
«Quello dei dipendenti pubblici non è un mercato perché le regole sono diverse, ma auspico che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati relativamente alla possibilità di licenziare sia inserito nella delega al Ddl anche per i dipendenti pubblici». Lo ha sottolineato il ministro Fornero rispondendo a una domanda di uno studente della facoltà di Economia, dove è venuta a spiegare la sua riforma del lavoro. Il giovane le domandava perché il provvedimento interessa i lavoratori del settore privato e non quelli del pubblico.
Il ministro ha ricordato che nel Ddl c'è una delega ad intervenire anche nella pubblica amministrazione, dove «non vogliamo difformità di trattamento». «Patroni Griffi - ha aggiunto Fornero - ha questa delega, siamo in contatto, stiamo lavorando insieme non vogliamo ci siano difformitá di trattamento con il privato, non è possibile che diciamo certe cose sul settore privato e poi non le applichiamo al pubblico».
Il giorno che reintrodurranno la pena di morte la applicheranno a qualsiasi reato? Così, "per equità"...

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